RITIRO SPIRITUALE SU Avvento e piano pastorale "Sto alla porta" 1. l'Avvento, itinerario per imparare a vivere nel tempo, nella storia, come persone vigilanti avvento e piano pastorale Sto alla porta : il cristiano come uomo/donna del futuro capace per questo di vivere bene anche nell'oggi il nostro, un tempo di crisi, in cui il dimenticare il domani porta al consumo egoistico dell'oggi obiettivo dell'avvento e della lettera pastorale: fare crescere la speranza, cio la capacit di riconoscere nel nostro temo i segni della presenza di Ges Risorto 2. l'esperienza dell'uomo contemporaneo: lo sfuggire del tempo e la paura della morte; i due esiti deleteri: - la frenesia dell'avere e del fare - il culto della spensieratezza e della trasgressione 3. una proposta alternativa: Vigilare: prestare attenzione e prendersi cura "...Vigilare significa anzitutto vegliare, stare desti, rimanere all'erta. L'immagine pi immediata quella di chi non si lascia sorprendere dal sonno quando il pericolo incombe o un fatto straordinario ed emozionante sta per accadere. Vigilare significa badare con amore a qualcuno, custodire con ogni cura qualche cosa di molto prezioso, farsi presidio di valori importanti che sono delicati e fragili. Vigilare impegna comunque a fare attenzione, a diventare perspicaci, a essere svegli nel capire ci che accade, acuti nell'intuire la direzione degli eventi, preparati a fronteggiare l'emergenza. Rimanere svegli, essere attenti, avere cura, vegliare dunque: veglia la sposa che attende lo sposo, la madre che attende il figlio lontano, la sentinella che scruta nel cuore della notte; veglia l'infermiere accanto al malato, il monaco nella preghiera notturna; vegliano gli uomini e le donne che sono pronti a raccogliere i segnali di aiuto dei loro amici nel pericolo, dei loro fratelli nel dolore, del loro prossimo nella difficolt; veglia la comunit dei credenti che rapida nel reagire alla tiepidezza e alla stanchezza che l'allontanano dall'amore degli inizi. Veglia una societ civile che coglie prontamente i segni del proprio degrado, che si erge contro la corruzione dilagante, che contrasta la disaffezione nei confronti del bene comune, che non si rassegna alla deriva delle sue istituzioni pubbliche e alla casualit dei suoi ritmi vitali, che poi significano sempre il trionfo dei prepotenti e dei furbi. Si pu tuttavia dire che tutti i modi di vegliare, che esemplificano le qualit essenziali del vigilare, sono come momenti particolari di quella grande veglia che l'esistenza umana di fronte al tempo definitivo che viene: il tempo della vita eterna con Dio, che come la "grande festa" della vita, alla quale ogni uomo che viene nel mondo destinato, in attesa di esservi formalmente invitato non appena in grado di prendere da solo la propria decisione. Molti eventi, certo, battono alla mia porta: per tante cose mi chiesto di avere tempo e in tanti modi mi viene offerto di condividerlo e di cederlo. Nel tempo della nostra esistenza qualcuno bussa sempre alla nostra porta e questo bussare, nei momenti decisivi, ci appare enigmatico e anonimo. Gli uomini parlano della "fortuna" che bussa alla porta, pi spesso del "destino"; in ogni caso, e per tutti, si tratta della fine del tempo e della morte, che accetta talvolta un'ultima sfida a scacchi - come nel noto film di Bergman -, ma che infine non aspetta affatto di essere invitata per entrare nella nostra casa. Se per rimango vigile, e cerco di tenere desti i sensi e lo spirito di fronte a tutto ci che il tempo conduce in prossimit della mia casa, nei colpi che risuonano alla porta potr riconoscere la voce del Signore, e distinguerne il tono amico che chiede a ogni istante di poter entrare. L'angoscia del futuro e della morte allenter cos la sua stretta mortale, e l'ansia del presente si scioglier nell'emozionante tensione dell'attesa..." da Sto alla porta pp.22-24 4. ci possibile sulla base della fede in un Dio che sta alla porta, che veglia sul tempo dell'uomo, un Dio che ha sconfitto il fuggire del tempo nella Risurrezione di Ges questa fede ci permette di guardare in modo diverso alla morte fisica (dies natalis) e ci fa parlare delle ultime cose come dei "novissimi" - giudizio - inferno - purgatorio - paradiso 5. Vigilanza e metodo scout: il motto estote parati, il terzo punto della Legge (lo scout e la guida sono sempre pronti a servire il prossimo), le veglie, ... sono preziosi strumenti per educare alla vigilanza 6. domande per riflettere: - di fronte all'attuale situazione, quale stato d'animo trovo dominante in me? - in quali ambiti ritengo pi urgente vigilare? quale ambito dell'attuale contesto sociale avverto come pi fragile? - che rapporto ho con il tempo? sono un affannato/a, cerco in qualche modo di sfuggire al pensiero che il tempo fugge, vivo nella logica dell'attimo fuggente,...? - quali "segni" della presenza di Ges Risorto riesco a cogliere persino nel mondo di oggi? - riesco a pensare agli impegni, ai doveri di ogni giorno, alla luce del futuro che Dio ha in mente per me e per ogni uomo/donna? - come mi metto di fronte alla fede cristiana nei cosiddetti "novissimi"? - trovo che lo scoutismo riesca ad educare alla vigilanza i ragazzi e le ragazze di oggi?