AZIONE CATTOLICA VICENTINA settore giovani FIGLI DELL'UNICO PADRE itinerario di ri-scoperta del battesimo sussidio di preghiera per campiscuola preghiera della sera RESTA CON NOI SIGNORE LA SERA PREMESSA L'itinerario che ci viene qui proposto vuole aiutarci a ripercorrere il sentiero per andare alle radici della nostra fede. La nostra vita, e quindi anche questa settimana di camposcuola, una continua celebrazione, o tale dovrebbe essere, dell'incontro della nostra vita con la Parola. Fede e vita non sono due binari che non si incontrano ma piuttosto due inseparabili compagne di strada. In questa settimana vogliamo che le nostre liturgie siano palpitanti di questo incontro. Il nostro Dio attraverso i segni della sua grazia, i sacramenti, dice delle "parole" significative per la nostra vita. Ed a queste parole che siamo continuamente invitati a far riferimento per la nostra verifica di fede e quindi di vita. per questo allora che abbiamo deciso di ripercorrere e riscoprire, in questo itinerario, quanto Dio dice alla nostra vita oggi in riferimento al battesimo che abbiamo ricevuto. Vogliamo chiarire che non si tratta di fare un doppio percorso: il tema del campo e il tema della preghiera, ma bens leggere, interpretare, sottolineare, celebrare le scoperte, le provocazioni e gli spunti che emergeranno dal camposcuola stesso alla luce del dono di grazia che ognuno ha ricevuto, ed imparare poi, a fare altrettanto nel nostro quotidiano. Gli amici delle Commissioni Giovani/issimi INTRODUZIONE Che cos' un Sacramento? 1. Una parabola Ci sono alcune lingue, come, ad esempio, l'ebraica e l'araba, che non conoscono le vocali e che per scrivere una parola si servono solo delle consonanti. In queste lingue, pertanto, ci si viene spesso a trovare di fronte due lettere come m r o ad altre due come v t che spetta al lettore interpretare. Ma come farlo? Come integrare le due consonanti? Quali le vocali da usare per completarle? M r infatti potrebbero essere vocalizzate sia con a - e in questo caso darebbero luogo a mare - che con u - e in questo caso darebbero luogo a muro -; allo stesso modo v t vocalizzate con u significherebbero vuoto. Di fronte a queste lettere prive di vocali e, per questo, cariche di ambiguit, molto dipende dal lettore attento, dalla sua intelligenza di 'saper leggere tra le righe'. A lui, infatti, affidato il potere, ch di vero potere si tratta, non solo di far parlare quelle lettere mute ma di farle parlare in un modo (mare) o in altro (muro), immettendovi un senso positivo (vita) o negativo (vuoto). Come lettere senza vocali, il mondo entro cui viviamo e del quale viviamo - dall'aria ai fiori alla cultura agli amici - ci si offre come provocazione e come enigma e attende da ciascuno di essere interpretato. Il suo senso non esiste come dato oggettivo, allo stesso modo con cui esiste un albero o una pietra, ma fiorisce solo entro lo spazio soggettivo, entro lo spazio del coinvolgimento personale. Se il mondo come un pensiero 'fermatosi' a met strada o come due lettere che attendono di esser vocalizzate, di questo pensiero il religioso pretende di essere il compimento e di queste lettere le vocali significanti. Pretende. Ma con tono discreto che non vuole essere imposizione ma offerta di dono. Ne consegue che il religioso sempre necessariamente simbolico; esso come la i della parabola precedente che, introducendosi tra le due lettere della v e della t, le connette indissolubilmente - le 'simbolizza' - mantenendole unite e svelandone il segreto come vita. I simboli sono le grandi parole, o, per restare nell'ambito dell'analogia, le grandi 'vocali' che le tradizioni religiose conservano e tramandano per decifrare l'enigma dell'esistenza umana. La tradizione cristiana ha chiamato sacramenti, traduzione latina del greco simboli, queste 'grandi' vocali capaci di unificare l'esistenza umana e di rivelarne il senso e le ha raccolte nel numero ideale di sette: i sette sacramenti. 2. Una spiegazione Il sacramento come 'segno evidente' della benedizione di Dio Ma il sacramento per la vita, non viceversa. Nella sua radice, anzitutto il segno evidente di una benedizione che ci raggiunge e ci diventa accessibile. Non un'opera buona che dobbiamo fare 'per Dio' affinch 'ci voglia pi bene'. Celebrato nella fede, il rito sacramentale iscrive la nostra esistenza nella forma della testimonianza di una benedizione che avvolge di impensata tenerezza l'esistenza di ogni uomo e di ogni donna che vengono in questo mondo. Ed un questo modo che esso diventa il principio di una responsabilit che ci chiesto di assumere. Separata dalla forma della gratitudine la necessit del sacramento perde il suo senso proprio: e la grazia del Signore vi dovr apparire, fatalmente, come altra cosa. I sacramenti come 'segni evidenti' della fede autentica Che cosa si vuole denunciare qui, quando si allude al sacramento come rito 'magico', ovvero quando la coscienza cristiana pi avvertita mette in guardia dalla eventualit di praticarlo in tal modo? Ci che viene preso di mira, in tal caso, quella sorta di fissazione sulle parole e sui gesti che, privilegiando la loro esteriorit, attribuisce ad essi tutta l'importanza. Quasi che da essi ci si debba attendere, 'automaticamente', una prodigiosa mutazione dell'atteggiamento divino o degli eventi vissuti. Mutazione attesa in virt dell'esattezza delle formule e dei gesti ripetuti: e invocata come opera del tutto 'esterna' alla nostra coscienza, alla nostra libert, alla nostra decisione. Ma, in definitiva, 'esterna' anche alla libert di Dio. La buona coscienza del proprio limite e la cattiva coscienza della propria disponibilit alla prevaricazione, si uniscono cos a determinare quella forma elementare - e indistruttibile, finch mondo sar mondo - della coscienza religiosa che rinuncia alla libert per timore della responsabilit che essa reca. E cerca pertanto al di l di essa la propria relazione con Dio. Nella forma di una identificazione emotiva 'patita' e non scelta (come impulso 'irresistibile' a credere, per esempio). O anche nella linea di una offerta 'propiziatoria' di parole e di gesti prescritti (indipendentemente dal senso che si in grado di riconoscervi). Dio il principio senza fine di una incondizionata cura per il felice compimento della esistenza dell'uomo: la pioggia che cade sui buoni e sui cattivi o l'amore dei nemici illuminano il senso della sua giustizia pi che non il dovere delle decime e la difesa del Sabato. E Dio non desidera in alcun modo essere subto come fatale prevaricazione, bens riconosciuto come affidabile fondamento del nostro riscatto da ogni male. la dignit dell'amico, non l'estraniazione del servo, il modello della fede richiesta dal Signore ai suoi discepoli. E la libert corrispondente, quella del Signore medesimo, non vuole essere 'ricattata' dall'offerta di patetiche contropartite. Non pi di quanto non desideri essere 'piegata' al riconoscimento delle nostre perentorie richieste d'aiuto. Il Padre sa ci di cui abbiamo bisogno: e non ha, nei nostri confronti, altra volont se non quella del nostro riscatto. L'importanza di un vigile discernimento Il Signore nondimeno ci chiede che, proprio dal cuore della nostra umanissima ricerca di rassicurazione, nasca la nostra 'conversione' alla sua tenera cura: i cui segni evidenti sono destinati ad incoraggiare la nostra ripresa di iniziativa e di fiducia. Il nostro bisogno di benedizione per la vita che dobbiamo vivere - di rassicurazione circa il suo futuro, di sostegno nelle decisioni difficili, negli amori difficili, nella difficile ricerca della giustizia - non in alcun modo oggetto di disprezzo e di disinteresse. Al contrario, l'intento del Signore proprio quello di persuaderci che non v' alcun bisogno di coltivare un tale desiderio sullo sfondo di una immagine meschina e convenzionale del divino. Ch anzi, da quella dipende semmai il profilo mediocre e ottuso della nostra considerazione dell'umano. La bellezza dell'essere umano si rivela per intero solo nel momento in cui egli scopre il proprio attaccamento alla indistruttibile verit delle opere dell'amore rese possibili dalla fede. Le quali hanno un essenziale bisogno - questo lo capiamo anche noi - della qualit dell'intenzione e dell'attaccamento del cuore. Profilo che nessuna 'magia' miracolosa, n alcuna 'divinit' compiacente pu produrre in noi e per noi, se noi stessi non ci identifichiamo con esso e con la sua incondizionata 'giustizia'. A dispetto di ogni limite e di ogni umana fatica del vivere. Infine, chi di noi vorrebbe essere amato perch una bevanda lo induce o un dio lo impone? Il Signore insomma non desidera affatto che un uomo o una donna arrivino a pensare che Egli aiuta, sostiene, benedice, esclusivamente a condizione che essi, chiudendo gli occhi, pronuncino le parole 'magiche' e compiano i riti che 'infallibilmente' li rendono gradevoli al suo sguardo. Vista dall'esterno, la differenza pu talora sembrare molto piccola. Ma dal punto di vista dell'evangelo abissale. Nel rito magico la dignit del rapporto spenta, da ambo i lati. Nel rito cristiano, invece, tale dignit proprio ci che deve accendersi. Non c' alcun bisogno di rendere 'inevitabili' l'agire buoni e la volont favorevole di Dio. La rivelazione inaudita, la buona notizia evangelica proprio questa: Dio persona originariamente affidabile. Non approfitta delle debolezze, non ha bisogno di essere placato da sacrifici umano, non ci considera cose sporche e insignificanti se non strisciamo davanti all'altare. Non ha bisogno di ricattare, n di essere ricattato. Al contrario, Egli chiede di abbandonare tale immagine meschina come condizione essenziale della conversione che rende possibile la scoperta della verit. E reagisce violentemente contro coloro che si sforzano con ogni mezzo di assoggettarvi i semplici e gli indifesi. Dio gi aperto alla benedizione della tua vita. Guarda con occhio amorevole la tua persona e soffre con te della fatica che tu fai per rimanere attaccato alle opere dell'amore. E conosce bene quanto si deve sacrificare a tale tenacia: e quanto insostituibile sia la persuasione personalmente coltivata circa la sua giustizia. Giacch ogni altro interesse destinato a venir meno quando ci che cercato il regno di Dio per tutti gli uomini. Dio desidera che i tuoi gesti nei suoi confronti siano gli stessi che tu rivolgi alle persone alle quali vuoi bene e delle quali sia di essere amato. Quelle di cui ti fidi senza doverti guardare alle spalle. Quelle che non devi 'pregare in ginocchio' per avere qualche cosa di buono. Quelle che non ti viene neppure in mente di 'ricattare': nemmeno in termine affettivi. Quelle verso le quali ti comporti con assoluta naturalezza, esprimendo un sincero desiderio d'affetto, una tenera simpatia per la loro persona, una ricerca discreta di legami profondo e di sostegno reciproco. "Vi ho chiamati amici". Quando i gesti della preghiera cristiana si trasformano in parole e atti 'magici', essi diventano certamente offensivi per Dio: ma anche degradanti per l'uomo e per la donna che vi adattano. 3. Un racconto Sotto il ponte di Praga Rabbi Eisik di Cracovia racconta che un giorno ricevette, in sogno, l'ordine da Dio di andare a Praga per cercarvi un tesoro nascosto sotto il ponte che conduce al palazzo reale. Essendosi il sogno ripetuto per la terza volta, il sant'uomo alla fine decise di partire ma, giunto a Praga, constat con sorpresa che il ponte era sorvegliato giorno e notte dalle sentinelle. Un giorno il capitano, avendo notato il suo andirivieni, gli chiese amichevolmente se avesse perso qualcosa e, al racconto del sogno del rabbi che lo aveva spinto fin l dal suo lontano paese, scoppi a ridere commentando: "E tu, poveraccio, per dar retta a un sogno, sei venuto fin qui a piedi? Ah, ah, ah! Stai fresco a fidarti dei sogni! Allora anch'io avrei dovuto mettermi in cammino per obbedire a un sogno e andare fino a Cracovia, in casa di un ebreo, un certo Eisik, figlio di Jekel, per cercare un tesoro sotto la stufa!... E rise nuovamente". La storia termine dicendo che, tornando a casa, rabbi Eisik veramente trov sotto la stufa della sua casa il tesoro del quale il capitano gli aveva parlato. A commento di questo racconto, che cos da vicino richiama la parabola matteana del tesoro nascosto e della perla (Mt 13,44-46), M.Buber scrive: "C' una cosa che si pu trovare in un unico luogo del mondo, un grande tesoro, lo si pu chiamare il compimento dell'esistenza. E il luogo in cui si trova questo tesoro il luogo in cui ci si trova. La maggior parte di noi giunge solo in rari momenti alla piena coscienza del fatto che non abbiamo assaporato il compimento dell'esistenza. Eppure non cessiamo mai di avvertire la mancanza, ci sforziamo sempre, in un modo o in un altro, di trovare da qualche parte quello che ci manca. Da qualche parte, in una zona qualsiasi del mondo o dello spirito, ovunque tranne l dove siamo, l dove siamo posti: ma proprio l, e da nessun'altra parte, che si trova il tesoro. Nell'ambiente che avverto come il mio ambiente naturale, nella situazione che mi toccata in sorte, in quello che la vita quotidiana mi richiede: proprio in questo risiede il mio compito essenziale, l si trova il compimento dell'esistenza messo alla mia portata... qui, nel luogo preciso in cui ci troviamo, che si tratta di far risplendere la luce della mia vita divina nascosta". I sacramenti non sono il tesoro della parabola perch questo, pi che nei simboli religiosi, si trova, come vuole il racconto di rabbi Eisik di Cracovia, "sotto la stufa", cio al centro del quotidiano pi ordinario e banale, essendo la stufa ci che c' di pi ordinario e, all'apparenza, banale. Il "tesoro" Ma se non sono il tesoro, i sacramenti, in quanto linguaggio, rimandano ad esso, parlando della sua esistenza e della sua potenza di arricchimento e chiamandolo con nomi vari tra i quali quelli dell'amore, della compagnia, dell'agape e del perdono, che tutti si riassumono in quello della grazia. Ogni momento, in quello che ci capita giorno dopo giorno e in ogni luogo preciso in cui ci troviamo, ci dato di far risplendere la luce della grazia sottesa alla nostra "stufa", al nostro quotidiano. Sotto ogni "stufa", cio in tutte le circostanze, sia per chi rinchiuso in un carcere, si nasconde la "grazia": la parola d'amore con cui Dio ci chiama all'amore dischiudendo alla nostra esistenza l'unico spazio della felicit e del senso. Il tesoro nascosto che ogni uomo e ogni donna si porta dentro il tesoro di questa "grazia" che nessuno, neppure il soggetto pi violento, pu cancellare, essendo dono del perdono di Cristo morto e risorto. APPENDICE 1. Lo specifico della sacramentalit cristiana Per la tradizione cristiana la storia il luogo principale dell'incontro con Dio. Essa storia di salvezza o di perdizione. La storia di salvezza considerata "sacramento" o anche "mistero". Ges Cristo il punto culminante di questa storia, il "sacramento primordiale di Dio", il "luogo" dell'esperienza di Dio. Per mezzo di Ges si fa esperienza di chi Dio sia e di come lui sia. Chi entra in rapporto con l'uomo Ges entra in rapporto con il Dio vivente. Tutta la storia di Ges da considerarsi "sacramento": la sua nascita, l'infanzia, la vita nascosta, la vita pubblica, la sua morte e risurrezione. Anche la chiesa " in Cristo come sacramento, cio segno e strumento dell'intima unione con Dio e dell'unit di tutto il genere umano" (LG 1). La chiesa infatti si presenta come un gruppo visibile di uomini, indica e realizza l'unit del genere umano e l'intima unione dell'umanit con Dio. Tutto nella chiesa sacramentale. Il Signore non presente soltanto nel cibo eucaristico ma in tutte le attuazioni essenziali della sua chiesa (SC 7). All'interno della dimensione sacramentale della chiesa spiccano i sette sacramento. Essi simbolizzano la totalit della vita umana e la pienezza dell'azione salvifica di Dio. Del sacramento fa parte la parola, che spiega, interpreta e chiarisce. La parola una componente decisiva del sacramento, essa ha un carattere "performativo", pone cio la realt. Il sacramento sacramento soltanto in un orizzonte di fede. Certamente la fede non crea il sacramento; essa tuttavia crea nell'uomo l'ottica mediante la quale pu vedere la presenza di Dio. I sacramenti a loro volta esprimono la fede e la alimentano. L'espressione tradizionale "iniziazione cristiana" raccoglie in unit organica i sette sacramenti richiamando l'idea e suggerendo la prassi di un cammino sacramentale per il credente. 2. Abbozzo di teologia battesimale La vita si pu affrontare sotto due angolature: come capriccio o come vocazione. Il battesimo orienta alla seconda scelta, specificando in quattro "colori" la vocazione battesimale. 1. Il battesimo dice anzitutto inserimento nella "pasqua di Cristo": l'essere morti e risorti con Cristo nell'avvenimento battesimale d inizio ad un'esistenza luminosamente segnata. Soprattutto le lettere paoline e il quarto vangelo ne danno testimonianza. 2. gli Atti degli Apostoli sottolineano di pi l'esigenza della "conversione personale" agganciata al battesimo: essa si concretizza in un movimento verticale verso Dio e orizzontale verso il prossimo, nella preghiera e nella carit prospettanti un "esodo" da se stessi secondo le indicazioni evangeliche. 3. Una terza specificazione battesimale va individuata nella "fraternit cristiana" della chiesa, in cui perdono importanza le differenze naturali e culturali in vista di una profonda comunione in Cristo. Il battesimo segna il punto di entrata nella comunione ecclesiale vissuta come convocazione a camminare insieme nella luce della fede. 4. In tale luce il battesimo appare come "inizio": tende a ulteriore progressiva maturazione anche come lotta "contro il male" sotto qualsiasi forma si presenti lungo il cammino della vita cristiana; porta avanti la speranza che l'ultima parola della storia sar di luce, di pace, di amore. 5. Tutte le comunit cristiana che si rifanno al nuovo Testamento valorizzano i quattro "colori" battesimali segnalati, ma li compongono in arcobaleno diversamente: mentre il mondo protestante insiste in prima battuta sulla conversione personale, le comunit cattoliche e ortodosse partono dal "noi" comunitario, motivando cos pi facilmente il battesimo dei bambini che tuttavia esige in prospettiva l'atto di fede personale. 6. I successivi sacramenti accompagnano la maturazione del battesimo. La "confermazione" ne perfeziona l'apertura missionaria: lo Spirito risveglia a primavera ci che stato seminato nel battesimo in ordine a un'esistenza vissuta come carisma. "L'eucarestia", offrendo partecipazione sacramentale a un Corpo donato e a un Sangue versato per tutti, ribadisce la logica dell'amore creativo dell'Agnello pasquale. 7. Gli altri quattro sacramenti specificano aspetti particolari: "matrimonio" e "ordine sacro" maturano il dono di "fare comunione" in vista di una fecondit fisica e spirituale nella chiesa domestica e nella comunit pi vasta. La "penitenza-riconciliazione" e "l'unzione degli infermi" sviluppano il battesimo come lotta contro il male morale e fisico. LITURGIA INTRODUTTIVA RINATI DALL'ACQUA Introduzione Il segno fondamentale del Battesimo l'acqua. L'acqua lava, rinfresca, disseta, irrora. L'acqua pu anche distruggere. Cristo si presenta quale acqua viva per noi. Battezzati nell'acqua della salvezza, siamo chiamati a testimoniare coraggiosamente la fede perch altri possano essere rigenerati nell'acqua che Cristo dona. Canto: L'UOMO NUOVO Rit. Dammi un cuore, Signor, grande per amare. Dammi un cuore, Signor pronto a lottare con te. L'uomo nuovo creatore della storia, costruttore di nuova umanit. L'uomo nuovo che vive l'esistenza come un rischio che il mondo cambier. L'uomo nuovo che lotta con speranza, nella vita cerca verit. L'uomo nuovo non stretto da catene, l'uomo libero che esige libert. L'uomo nuovo che pi non vuol frontiere, n violenze in questa societ. L'uomo nuovo al fianco di chi soffre dividendo con lui il tetto e il pane. IN ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO L'annuncio dell'acqua viva 1L Gli oppressi cercano acqua, ma non c'; la loro lingua riarsa per la sete; io, il Signore, li esaudir, io, Dio d'Israele, non li abbandoner. Sui colli brulli far scaturire sorgenti, fontane in mezzo alle valli; render il deserto un lago d'acqua; la steppa una terra di sorgenti. (Is 41,17-18) 2L Cos dice il Signore: "O voi tutti assetati, venite all'acqua; chi non ha denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza denaro e senza spesa vino e latte. Perch spendete denaro per ci che non pane, il vostro patrimonio per ci che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l'orecchio e venite con me, ascoltate e vivrete. Io stabilir per voi un'alleanza eterna..." (Is 55,1-3) 1L Come la pioggia e la neve che scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, cos che dia il seme al seminatore e il pane a chi mangia cos sar della parola uscita dalla mia bocca: non ritorner vuota a me senza aver operato quanto io desidero e senza aver compiuto ci per cui l'avevo mendata. (Is 55,10-11) Canto: Alleluia canto per Cristo oppure Acqua siamo noi Ges acqua viva 1L Ges disse: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi colui che ti chiede da bere, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato l'acqua viva... Chi beve dell'acqua che io gli dar, non avr pi sete, anzi l'acqua che io gli dar diventer il lui una sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna. (Gv 4,10.14) 2L Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Ges, stando in piedi, dichiar forte: "Chi ha sete, venga a me e beva chi crede in me! Come dice la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno". E questo disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto quelli che credono il lui. (Gv 7,37-39) 3L Venuti (i soldati) a Ges, vedendolo gi morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli apr il costato con una lancia e subito ne usc sangue e acqua. (Gv 19,33-34) RIFLESSIONE DELL'ASSISTENTE (Introduttiva a tutto l'itinerario di preghiera) GESTO D'IMPEGNO (Serve un recipiente contenente dell'acqua da preparare ai piedi dell'altare) Cel.: Il Signore ha reso santa quest'acqua, l'ha trasformata a ricordo del nostro Battesimo. E' stata la nostra fede, il nostro essere insieme per celebrare la voglia di essere diversi, che ha reso presente l'intervento di Dio. Esprimiamo il nostro desiderio di vivere la realt battesimale con un gesto che ci impegni di fronte ai fratelli: - Immergere le mani - Bagnarsi gli occhi - Bagnarsi la fronte - Aspergersi il capo Al termine il presidente asperge i presenti dicendo queste parole: Cel.: Il Signore rinnovi su di noi il prodigio battesimale per la vita eterna. A.: Amen RINGRAZIAMENTO I presenti formulano liberamente delle intenzioni; poi il presidente conclude: Cel.: Padre santo e buono, sorgente d'acqua viva che d da bere a tutti, nulla pu fermare il torrente dei tuoi doni. Riempici del tuo Spirito di generosit. Ges, prodigo di grazia e amore, la cui misura di essere senza misura, che spargi nel mondo ci che buono e necessario, donaci di celebrare la tua e al nostra Pasqua. Offrici continuamente il tuo dono, il tuo Spirito di risorto, che vive e agisce in noi oggi e per tutti i secoli dei secoli. A.: Amen Canto finale: SYMBOLUM '77 Tu sei la mia vita altro io non ho. Tu sei la mia strada la mia verit. Nella tua parola io camminer, finch avr respiro, fino a quando tu vorrai. Non avr paura sai, se tu sei con me: io ti prego resta con me. Credo in te Signore nato da Maria Figlio eterno e santo uomo come noi. Morto per amore vivo in mezzo a noi: una cosa sola con il Padre e con i tuoi fino a quando - io lo so - tu ritornerai per aprirci il regno di Dio. Tu sei la mia forza altro io non ho. Tu sei la mia pace la mia libert. Niente nella vita ci separer: so che la tua mano forte non mi lascer. So che da ogni male Tu mi libererai: e nel tuo perdono vivr. Padre della vita noi crediamo in te; Figlio Salvatore noi speriamo in te; Spirito d'amore vieni in mezzo a noi: Tu da mille strade ci raduni in unit. E per mille strade, poi, dove tu vorrai, noi saremo il seme di Dio. PRIMA LITURGIA DELLA PAROLA VIVENTI NELLA PASQUA DI CRISTO Introduzione Il Battesimo dice innanzitutto inserimento nella Pasqua di Cristo; l'essere morti e risorti con Cristo nell'avvenimento battesimale d inizio ad un'esistenza luminosamente segnata. Quando si passa dalla stanchezza alla novit di vita, quando si depone l'immagine dell'uomo terrestre per assumere quella dell'uomo celeste, avviene una specie di morte e una specie di resurrezione: colui che accolto dal Cristo e accoglie Cristo non pi, dopo il bagno battesimale, ci che era prima, ma il corpo del rigenerato diventa la carne del Crocifisso. (San Leone Magno) INTRONIZZAZIONE DELLA PAROLA Guida/lettore Dio Padre, attraverso il suo Figlio, la Parola vivente, parla al suo popolo per mostrargli che ha cura di lui, gli vuol bene e lo ama gratuitamente. Ci disponiamo ad ascoltarlo e ad entrare in dialogo con Lui. Il Cristo presente in mezzo a noi con il suo Vangelo. Tutti Dio Padre Onnipotente, rendici disponibili ad accogliere la tua voce. Il Signore sia nei nostri cuori e sulle nostre labbra perch possiamo annunziarlo con disponibilit e gioia. Canto: VOCAZIONE 1. Era un giorno come tanti altri, e quel giorno Lui pass. Era un uomo come tutti gli altri, e passando mi chiam come lo sapesse che il mio nome era proprio quello come mai vedesse proprio me nella sua vita, non lo so era un giorno come tanti altri e quel giorno mi chiam. Rit. Tu, Dio, che conosci il nome mio fa che ascoltando la tua voce io ricordi dove porta la mia strada nella vita, all'incontro con te. 2. Era l'alba triste e senza vita, e qualcuno mi chiam era un uomo come tanti altri, ma la voce, quella no. Quante volte un uomo con il nome giusto mi ha chiamata, una volta sola l'ho sentito pronunciare con amore IN ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO Introduzione Con il Battesimo siamo immersi nell'acqua a simboleggiare la nostra comunione con la sepoltura di Cristo, e ne risaliamo partecipando alla sua resurrezione. La morte del Signore opera nel battezzato la distruzione del peccato, cos che possa camminare secondo la vita nuova, in conformit con Cristo risorto. LETTURA dalla lettera di san Paolo ai Romani (Rm 6, 3-14) O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Ges, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del Battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perch come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, cos anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua resurrezione. Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio stato crocifisso con lui, perch fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo pi schiavi del peccato. Infatti chi morto ormai libero dal peccato. Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore pi; la morte non ha pi potere su di lui. Per quanto riguarda la sua morte, egli mor al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio. Cos anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Ges. Non regni pi dunque il peccato nel vostro corpo mortale, s da sottomettervi ai suoi desideri; non offrite le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma offrite voi stessi a Dio come vivi tornati dai morti e le vostre membra come strumenti di giustizia per Dio. Il peccato infatti non dominer pi su di voi, poich non siete pi sotto la legge, ma sotto la grazia. BREVE RIFLESSIONE E PAUSA DI SILENZIO ...nella nostra vita Col Battesimo siamo entrati nella Pasqua. abbiamo scelto definitivamente Lui, abbiamo deciso, con Lui, di passare da questo mondo al Padre. Pasqua vuol dire passaggio: siamo passati col Signore dalla morte alla vita. Ma in concreto poi, questo come si verifica? Vivere il Battesimo vuol dire mettere nella nostra vita logiche diverse da quelle usuali. - Non conta ci che appare, ma ci che nascosto e apparentemente inefficiente. - Non conta aver ragione e fare bella figura, conta essere obbedienti al Padre fino alla morte. - Non conta il successo: c' una fecondit nell'insuccesso e nel fallimento che la stessa della Sua croce gloriosa. La Pasqua realizza il passaggio da queste logiche cos "diverse". Il battezzato colui che continuamente, nella sua vita, chiamato a porre questa trasformazione di mentalit, a rovesciare le scale di valori. Si parla spesso tra cristiani di testimonianza e sembra che si dia testimonianza solo attraverso le cose ben riuscite, andate a buon fine. Invece il battezzato, proprio perch entrato nel dinamismo pasquale, chiamato a testimoniare non i propri successi, anche spirituali, ma la presenza gloriosa del Signore che vince e rende fecondo qualsiasi fallimento. Nella vita personale questo ci richiama alla scelta degli ultimi posti, dei servizi pi umili, a non scoraggiarsi mai, a ricominciare sempre da capo. DAL SALMO 26 Io cerco, Signore, la luce del tuo volto Il Signore mia luce e mia salvezza, di chi avr paura? Il Signore difesa della mia vita, di chi avr timore? Io cerco, Signore, la luce del tuo volto Una cosa ho chiesto al Signor, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per gustare la dolcezza del Signore e ammirare il suo santuario. Io cerco, Signore, la luce del tuo volto Di te ha detto il mio cuore: "Cercate il suo volto", il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi. Io cerco, Signore, la luce del tuo volto Sono certo di contemplare la bont del Signore nella terra dei viventi. Spera nel Signore, sii forte, si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore. Io cerco, Signore, la luce del tuo volto IL SEGNO Il presidente presenta il cero pasquale dicendo: "Ricevete la luce di Cristo". Ogni giovane accende una candela al cero pasquale, segno di Ges risorto, nostra luce. "Ti preghiamo Signore, che questo cero, offerto in onore del tuo nome per illuminare l'oscurit di questa notte, risplenda di luce che mai si spegne, salga a te come profumo soave, si confonda con le stelle del cielo. Lo trovi acceso la stella del mattino, quella stella che non conosce tramonto: Cristo, tuo figlio, che risuscitato dai morti fa risplendere sugli uomini la sua luce serena, e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen". Durante l'accensione delle candele si canta: Resurrezione oppure Il Signore la luce. Quando tutti hanno acceso la propria candela, si prega insieme. PREGHIAMO Signore, illumina ogni uomo che viene nel mondo e, attraverso le opere della tua creazione, rendici capaci di cogliere il tuo grande amore per dirti grazie ogni giorno. A noi che abbiamo seguito la luce si apre ora la via del Vangelo perch, ponendo i fondamenti di una vita nuova, riconosciamo il Dio vivente che realmente rivolge la sua parola agli uomini. Camminando nella luce di Ges, affideremo ogni giorno a lui la nostra vita. Prendici per mano, Signore e sii sempre la nostra guida. INVOCAZIONI "Le tenebre stanno diradandosi e la vera luce gi risplende. Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello, dimora nella luce e non v' in lui occasione d'inciampo" (1Gv 2,8-10). Nel nome di Ges, preghiamo Dio, nostro Padre: Illumina il tuo popolo, Signore Signore, che ci hai chiamati dalle tenebre alla luce, donaci l'esperienza del tuo amore; Illumina... Illumina con la tua presenza ogni momento della nostra vita e fa' che sappiamo trasformarla in offerta a te gradita; Illumina... Donaci di scoprirti vivo nei fratelli che ci hai posto accanto e fa' che sappiamo contagiare tutti con la gioia che ci viene dalla tua resurrezione; Illumina... (Chi vuole pu esprimere liberamente una sua preghiera) PADRE NOSTRO Cl.: Preghiamo: Pi che la tua infinita grandezza, che non sappiamo neppure immaginare, ci commuovono o Dio la tua umilt e il tuo amore, gli infiniti segreti in cui ti nascondi e i modi impensati con cui intervieni; in segno di quanto ti amiamo cos come sei e per tutto quello che non sappiamo di te, ti chiediamo che la nostra vita si faccia un canto ininterrotto di grazia e di lode. A.: Amen. BENEDIZIONE Andate e portate a tutti la gioia del Signore risorto. Canto: MUSICA DI FESTA Cantate al Signore un cantico nuovo splende la sua gloria! Grande la sua forza, grande la sua pace, grande la sua santit! Rit. In tutta la terra, popoli del mondo gridate la sua fedelt. Musica di festa, musica di lode, musica di libert. Agli occhi del mondo ha manifestato la sua salvezza! Per questo si canti, per questo si danzi, per questo si celebri! Con l'arpa ed il corno, con timpani e flauti con tutta la voce! Canti di dolcezza, canti di salvezza, canti d'immortalit! I fiumi ed i monti battono le mani davanti al Signore! La sua giustizia giudica la terra, giudica le genti. Al Dio che ci salva gloria in eterno! Amen! Alleluia! Gloria a Dio Padre, gloria a Dio Figlio, gloria a Dio Spirito! SECONDA LITURGIA DELLA PAROLA IL DONO DELLA FRATERNITA' Introduzione Ogni persona, ogni diversit una ricchezza per costruire la comunit, che non un gruppo di persone che si sono scelte, ma nasce dall'accoglienza fraterna. Con il battesimo siamo accolti nella comunit cristiana ed entriamo a fare la nostra parte nella comunione ecclesiale condividendo e testimoniando la nostra fede in Ges Cristo. E' con un dono grande per le mani: i fratelli con cui condividere il cammino. INTRONIZZAZIONE DELLA PAROLA Guida/lettore Dio Padre attraverso il suo Figlio, la Parola vivente, parla al suo popolo per mostrargli che ha cura di lui, gli vuol bene e lo ama gratuitamente. Ci disponiamo ad ascoltarlo e ad entrare in dialogo con Lui. Il Cristo presente in mezzo a noi con il suo Vangelo. Tutti Dio Padre Onnipotente rendici disponibili ad accogliere la Tua voce. [3] Il signore sia nei cuori e sulle nostre labbra perch possiamo annunziarlo con disponibilit e gioia. Canto: SYMBOLUM 80 Oltre le memorie del tempo che ho vissuto oltre la speranza che serve al mio domani oltre il desiderio di vivere il presente anch'io confesso ho chiesto che cosa verit? E tu come un desiderio che non ha memorie Padre buono, come una speranza che non ha confini, come un tempo eterno sei per me. Io so quanto amore chiede questa lunga attesa del Tuo giorno, o Dio; luce in ogni cosa io non vedo ancora, ma la tua parola mi rischiarer. Quando le parole non bastano all'amore quando mio fratello domanda pi del pane quando l'illusione promette un mondo nuovo anch'io rimango incerto nel mezzo del cammino. E tu Figlio tanto amato verit dell'uomo, mio Signore, come una promessa di un perdono eterno, libert infinit sei per me. Cel.: Preghiamo O Dio, che nella tua onnipotenza hai creato l'uomo e la donna, e nella tua misericordia li hai redenti, guarda con bont ai tuoi figli di adozione e accogli questi giovani nel popolo della Tua alleanza, perch diventati figli della tua promessa, ottengano per grazia ci che non hanno potuto ottenere con le loro forze. per Cristo nostro Signore. A.: Amen IN ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO Introduzione Farsi battezzare non cercare qualche cosa per s, ma entrare nella 'vita di Dio' e mettersi a sua disposizione. Il disegno di Dio che gli uomini sappiano vivere insieme, diventino un popolo, una comunit, una chiesa, una famiglia in cui, pur rimanendo ciascuno una persona con la sua originalit e i suoi doni e carismi, ci sia condivisione, crescita insieme, impegno reciproco a vivere il regno di Dio e a costruirlo. LETTURA dalla lettera di S. Paolo apostolo ai Romani (12,3-16) Per la grazia che mi stata concessa, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi pi di quanto conveniente valutarsi, ma valutatevi in maniera da avere di voi una giusta valutazione, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. [4]Poich, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, [5]cos anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri. [6]Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; [7]chi ha un ministero attenda al ministero; chi l'insegnamento, all'insegnamento; [8]chi l'esortazione, all'esortazione. Chi d, lo faccia con semplicit; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia. [9]La carit non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; [10]amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. [11]Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. [12]Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, [13]solleciti per le necessit dei fratelli, premurosi nell'ospitalit. [14]Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. [15]Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. [16]Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un'idea troppo alta di voi stessi. BREVE COMMENTO ALLA LETTURA MOMENTO RIFLESSIONE E DI SILENZIO IL SALMO 132 (133): LA VITA FRATERNA Introduzione: il salmo della carit fraterna, dell'armonia familiare, dell'unit ecclesiale, della vita comunitaria, della cooperazione sociale, della convivenza fra i popoli, dell'ecumenismo. Ecco quanto buono e quanto soave che i fratelli vivano insieme! E` come olio profumato sul capo, che scende sulla barba, sulla barba di Aronne, che scende sull'orlo della sua veste. E` come rugiada dell'Ermon, che scende sui monti di Sion. L il Signore dona la benedizione e la vita per sempre. IL SEGNO La veste bianca segno della nuova dignit dei figli di Dio Cel.: siete divenuti nuove creature e vi siete rivestiti di Cristo. Ricevete perci la veste bianca, portatela senza macchia davanti al tribunale di nostro Signore Ges Cristo, per avere la vita eterna. A.: Amen Lentamente ci si avvicina al sacerdote ricevendo il simbolo dei rivestiti di Cristo. Canto: SE UNO E' IN CRISTO Se uno in Cristo una creatura nuova: le cose di prima sono passate ne sono nate di nuove! Alleluia! Alleluia! Alleluia! Preghiera comunitaria: (insieme) O Dio nostro Padre, che riconosciamo che in Ges Cristo ti sei fatto parola e gesto di solidariet con l'uomo, e hai dato inizio ad un popolo di credenti. Ora ti preghiamo, donaci il coraggio di essere parte di questo popolo e di condividere insieme la fede cristiana. Manda il tuo Spirito perch trasformi la nostra esistenza e camminiamo a fianco di ogni fratello con il passo amorevole e solidale di Ges Cristo. Spirito dell'amore, tu che arricchisci anche noi dei tuoi doni: donaci intelligenza e cuore per conoscere e vivere questi doni dentro di noi, donaci fantasia e coraggio per custodirli emetterli a servizio di ogni uomo e riempire la vita di comunione fraterna. Cel.: Vieni in mezzo a noi, Spirito di Dio, illumina le nostre menti e apri i nostri cuori per fare spazio nella nostra vita alla Tua Chiesa. A.: Vieni Santo Spirito, donaci un raggio della Tua luce! Let: Aiutaci a riconoscere e stimare i doni originali di ogni fratello, a condividere la diversit come ricchezza, a creare vera comunione nella Chiesa quotidiana in cui mi chiami a vivere, la parrocchia, il vicariato, la diocesi. A.: Vieni Santo Spirito, donaci un raggio della Tua luce! Let.: Rendici responsabili dell'impegno assunto con il Battesimo, per costruire la Tua Chiesa cogliendo e coltivando i segni positivi della vita comunitaria e di essere disponibili sempre al servizio ai fratelli. A.: Vieni Santo Spirito, donaci un raggio della Tua luce! Let.: Riempi con la Tua forza la preghiera che la comunit cristiana rinnova nell'Eucarestia: "non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della Tua Chiesa e donaLe unit e pace secondo la Tua volont" e fa' che per noi sia un'esigenza costante pregare per l'unit e la pace della Chiesa come segno di amore nel mondo. A.: Vieni Santo Spirito, donaci un raggio della Tua luce! (Intenzioni libere) Benedizione: Accogli o Dio nostro Padre i tuoi figli che hanno conosciuto il tuo disegno d'amore e i misteri della vita del tuo Cristo. Ti professino con la bocca e ti costruiscano con fede e compiano sempre nelle opere la tua volont. Per Cristo nostro Signore. A.: Amen Canto finale: SPIRITO SANTO Spirito Santo tu che santifichi e liberi l'uomo; dacci il coraggio di proclamare il tuo amore che salva. Tu sei come un fuoco acceso per rischiarare e illuminare il mondo: tu sei la luce che rivela l'amore del Padre; tu ci apri gli occhi per riconoscere il volto di Cristo. Libero sei come il vento sei l'acqua viva che ci d la vita; sei la presenza il Dio che agisce, che ama e che salva; tu sei la forza che rinnova e trasforma il mondo. Noi per te riceveremo la libert che il Padre d ai suoi figli: dalla paura e dal peccato ci hai liberati; quella paura che ci divide e ci tiene schiavi. TERZA LITURGIA DELLA PAROLA INVIATI NELL'AMORE DI DIO Introduzione Il Battesimo un dono che il Signore ci ha dato per noi stessi e per coloro che ci circondano: non si tratta quindi di avere un marchio, una griffe che ci differenzia isolandoci, ma di divenire responsabili della nostra storia e di quella del mondo. Se per mezzo di Ges Cristo abbiamo conosciuto il Padre che ci ama, in Lui siamo fratelli: questo tesoro non possiamo tenerlo per noi!!! Ogni battezzato per sua natura chiamato ad essere testimone, missionario dell'amore di Dio grazie allo Spirito Santo. Guida/lettore Dio Padre attraverso il suo Figlio, la Parola vivente, parla al suo popolo per mostrargli che ha cura di lui, gli vuol bene e lo ama gratuitamente. Ci disponiamo ad ascoltarlo e ad entrare in dialogo con Lui. Il Cristo presente in mezzo a noi con il suo Vangelo. Tutti Dio Padre Onnipotente rendici disponibili ad accogliere la Tua voce. Il signore sia nei cuori e sulle nostre labbra perch possiamo annunziarlo con disponibilit e gioia. Canto: ALLELUJA DI TAIZE' Alleluja, alleluja, alleluja, alleluja, alleluja. alleluja, alleluja, alleluja, alleluja, alleluja. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutto il resto vi sar dato in pi, alleluja, alleluja! Canto per Cristo che mi liberer quando verr nella gloria, quando la vita con lui rinascer, alleluja, alleluja! Canto per Cristo: in lui rifiorir ogni speranza perduta, ogni creatura con lui risorger, alleluja, alleluja! Canto per Cristo: un giorno torner festa per tutti gli amici, festa di un mondo che pi non morir, alleluja, alleluja! Cel.: Preghiamo: O Dio nostro Padre che in Cristo, tua Parola vivente, ci hai dato il modello dell'uomo nuovo, fa' che lo Spirito Santo ci renda non solo uditori, ma realizzatori del Vangelo, perch tutto il mondo conosca e glorifichi il tuo nome. A.: Amen IN ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO Introduzione Essere a immagine di Cristo, testimoni dell'amore di Dio Padre verso ogni uomo, evangelizzatori nella nostra vita quotidiana il messaggio che Ges ci ha lasciato in eredit; resta ora a noi, grazie allo "Spirito che abita in noi" (Rm 8), essere capaci di vivere il magnifico progetto che Dio ha per ogni uomo e per l'umanit intera. LETTURA dal vangelo di Matteo (28,16-20) [16]Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Ges aveva loro fissato. [17]Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni per dubitavano. [18]E Ges, avvicinatosi, parl loro dicendo: 'Mi stato dato ogni potere in cielo e in terra. [19]Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, [20]insegnando loro ad osservare tutto ci che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo'. BREVE COMMENTO ALLA LETTURA MOMENTO DI SILENZIO SALMO 95: DIO UNA ROCCIA DI SALVEZZA Introduzione Questo inno liturgico un invito festoso e solenne a lodare, ringraziare, ascoltare e seguire i Signore. La grandezza di chi ha plasmato terra e mare non deve impedirci di accostarci a lui: egli il "nostro" Dio, la roccia della nostra salvezza, egli ci ha costituito suo popolo. Anche nei nostri momenti di crisi oggi, come per gli Ebrei nel deserto, siamo tentati di dimenticarci che il Signore accanto a noi, chiediamo ora a Lui di godere della sua pace e di poterlo sempre seguire come nostra guida. Venite, applaudiamo al Signore, acclamiamo alla roccia della nostra salvezza. Accostiamoci a lui per rendergli grazie, a lui acclamiamo con canti di gioia. Poich, grande Dio il Signore, grande re sopra tutti gli dei. Nella sua mano sono gli abissi della terra, sono sue le vette dei monti. Suo il mare, egli l'ha fatto, le sue mani hanno plasmato la terra. Venite, prostrati adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati. Egli il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce. Ascoltate oggi la sua voce: Non indurite il cuore, come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri: mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere. Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, non conoscono le mie vie; perci ho giurato nel mio sdegno: Non entreranno nel luogo del mio riposo. IL SEGNO Unzione con il Sacro Crisma Let.: Il battezzato "unto", "consacrato". Nell'antico testamento erano consacrate quelle persone destinate ad avere un ruolo decisivo nel popolo come i re, i sacerdoti, i profeti. Nel nuovo testamento, invece, tutto il popolo consacrato dallo Spirito. Ciascun battezzato "unto" perch chiamato ad essere sacerdote (vivere la propria vita come offerta e dono al Padre), ad esser profeta (essere stimolo nella ricerca della verit, nell'attuazione della giustizia e nella interpretazione dei segni dei tempi), ad essere re (non nella maniera del "dominio", ma nella maniera di Cristo "che non venuto per essere servito, ma per servire"). Mediante questa "consacrazione", il battezzato diventa corresponsabile della chiesa e del Regno non per delega, ma per la chiamata trasformante dello Spirito. Cel.: Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Ges Cristo, vi ha liberato dal peccato e vi ha fatto rinascere dall'acqua e dallo Spirito Santo, unendovi al suo popolo; Egli stesso vi consacra con il crisma di salvezza, perch inseriti in Cristo, sacerdote, re, profeta, siate sempre membri del suo corpo per la vita eterna. A.: Amen Il celebrante fa l'unzione con il sacro crisma sul capo di ogni battezzato. (si utilizza dell'olio profumato versato su una piccola ciotola) Canto: COME E' BELLO Come bello come d gioia che i fratelli stiano insieme. 1. E' come unguento che dal capo discende gi sulla barba di Aronne. (2 v.) 2. E' come unguento che dal capo discende gi sugli orli del manto. (2 v.) 3. Come rugiada che dall'Ermon discende gi sui monti di Sion. (2 v.) 4. Li benedice il Signore dall'alto: la vita gli dona il eterno. (2 v.) PREGHIERE DEI FEDELI Diciamo insieme: Ascoltaci Signore Perch ognuno di noi sia testimone autentico dell'amore di Dio verso ogni uomo, preghiamo. Perch sappiamo cogliere negli incontri, negli eventi che quotidianamente viviamo, i segni del passaggio di Dio nel nostro cammino, preghiamo. Per la Chiesa, il Papa, i Vescovi, perch siano sempre testimoni di umilt e di servizio, preghiamo. Perch ognuno di noi, sappia essere custode delle ricchezze umane e materiali, che gli sono state date per l'edificazione del Regno di Dio, preghiamo. Per le persone che s'impegnano a servire l'uomo in campo sociale e politico, perch il loro servire gratuito e disinteressato sia a disposizione di tutte le persone, in particolare di "quelli che non hanno voce", preghiamo. Preghiere spontanee... Benedizione finale Cel.: Possa il Dio dell'amore, che ha condiviso con noi la sua misericordia, rafforzarci nell'amore reciproco. A.: Amen Cel.: Possa il Figlio che ha condiviso e donato la sua vita, concederci di condividere la nostra vita con gli altri. A: Amen Cel.: Possa lo Spirito Santo che abita in noi, darci la forza di vivere sempre e soltanto per gli altri. A.: Amen Cel.: Possa la strada condurti all'incontro, possa il vento essere sempre alle tue spalle, possa il sole riscaldare il tuo volto, e le piogge cadere sempre leggere sui tuoi campi; possa il Signore condurti sul palmo della sua mano, fino al nostro prossimo incontro. (benedizione irlandese) Canto finale: COME UN FIUME Rit. Come un fiume in piena che la sabbia non pu arrestare come l'onda che dal mare si distende sulla riva ti preghiamo padre che cos si sciolga il nostro amore e l'amore dove arriva sciolga il dubbio e la paura. Come un pesce che risale a nuoto fino alla sorgente va a scoprire dove nasce e si diffonde la sua vita ti preghiamo padre che noi risaliamo la corrente fino ad arrivare alla vita nell'amore Rit. Come un fiume... Come l'erba che germoglia cresce senza far rumore ama il giorno della pioggia si addormenta sotto il sole ti preghiamo padre che cos in un giorno di silenzio anche in noi germogli questa vita nell'amore Rit. Come un fiume in piena che la sabbia non pu arrestare come l'onda che dal mare si distende sulla riva ti preghiamo padre che cos si sciolga il nostro amore e l'amore dove arriva sciolga il dubbio e la paura Come un albero che affonda le radici nella terra e su quella terra un uomo costruisce la sua casa ti preghiamo padre buono di portarci alla tua casa dove vivere una vita piena nell'amore LITURGIA PENITENZIALE RITORNIAMO AL SIGNORE CON TUTTO IL CUORE Introduzione Dal Battesimo deriva una esigenza di conversione personale. Con-versione nel nome di Ges Cristo vuol dire amarsi gli uni gli altri. Quindi non possibile pensare la nostra relazione con il Signore solo in modo orizzontale o solo in modo verticale. La figura della croce, ci ricorda queste due dimensioni. INTRONIZZAZIONE DELLA PAROLA Guida/lettore Dio Padre attraverso il suo Figlio, la Parola vivente, parla al suo popolo per mostrargli che ha cura di lui, gli vuol bene e lo ama gratuitamente. Ci disponiamo ad ascoltarlo e ad entrare in dialogo con Lui. Il Cristo presente in mezzo a noi con il suo Vangelo. Tutti Dio Padre Onnipotente, rendici disponibili ad accogliere la Tua voce. Il Signore sia nei nostri cuori e sulle nostre labbra perch possiamo annunziarlo con disponibilit e gioia. Canto: UN INVITO A TORNARE A TE Rit. Il tuo amore Signore per noi, un invito a tornare a Te (2 volte) - Sei lento all'ira Signore con noi, grande tu sei nell'amore. Rit. - Conosci l'uomo e l'ansia che in lui, non abbandoni nessuno. Rit. - Ritorneremo Signore da Te, sempre ci doni il perdono. Rit. - E canteremo Signore per Te, tu ci ridoni la vita. Rit. Cel. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. A. Amen Cel. Preghiamo. Padre buono e misericordioso, guarda con benevolenza i tuoi figli perch tutti comprendiamo l'immensa ricchezza del dono del Battesimo che ci ha purificati e dello Spirito che ci ha rigenerati. Per Cristo nostro Signore. A. Amen IN ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO Introduzione A chi domanda quale sia il segno della conversione, Ges risponde citando la professione di fede che ogni giorno 'tornava' nella preghiera dell'ebreo: il primo comandamento l'amore assoluto a Dio. Ges aggiunge e unifica in esso anche l'amore per il prossimo. Non c' comandamento pi grande di quello dell'amore. Quando c' l'amore, allora c' conversione. Ogni gesto perderebbe significato se non venisse da un cuore che ama Dio e il prossimo. LETTURA Dal Vangelo secondo Marco (12,28-34) In quel tempo, accostatosi a Ges uno degli scribi, gli domand: "Qual il primo di tutti i comandamenti?" Ges rispose: "Il primo : Ascolta Israele. Il Signore Dio nostro l'unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c' altro comandamento maggiore di questi." Allora lo scriba gli rispose: "Hai detto bene, o Maestro, e secondo verit, che Dio unico e non v' altri all'infuori di Lui; e che amarlo con tutto il cuore e con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val di pi di tutti gli olocausti e sacrifici". Ges, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: "Non sei lontano dal Regno di Dio". E nessuno aveva pi il coraggio di interrogarlo. Parola del Signore. R. Lode a te o Cristo. BREVE RIFLESSIONE E MOMENTO DI SILENZIO LA MISERICORDIA DEL PADRE, LA MISERIA DELL'UOMO (salmo 50) Anche dall'esperienza del peccato scopriamo il volto di Dio: un Padre buono che sempre accoglie, perdona. Lui ti invita a dimenticare il passato, a guardare al futuro nuovo; ti dona il suo Spirito che trasforma il tuo cuore col suo amore infinito. Piet di me, O Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bont cancella il mio peccato. Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato. Riconosco la mia colpa, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che male ai tuoi occhi, io l'ho fatto; perci sei giusto quando parli, retto nel tuo giudizio. Ecco, nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha generato mia madre. Ma tu vuoi la sincerit del cuore e nell'intimo mi insegni la sapienza. Purificami con issopo e sar mondo; lavami e sar pi bianco della neve. Fammi sentire gioia e letizia, esulteranno le ossa che hai spezzato. Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno Spirito saldo. Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo Santo Spirito. Rendimi la gioia di essere salvato, sostieni in me un animo generoso. Insegner agli erranti le tue vie e i peccatori a te ritorneranno. Liberami dal sangue Dio, Dio mia salvezza, la mia lingua esalter la tua giustizia. Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode. CHIEDIAMO PERDONO Cel.: Quando in noi si fa sera e non troviamo pi la via, bussiamo alla tua porta, Signore. Accogli la nostra voglia di riprendere la strada, rinnova il nostro cuore. Diciamo insieme: Signore piet. - Perdonaci Signore, per quando il nostro cuore si chiude nell'indifferenza e le nostre relazioni si muovono "a circolo chiuso". A.: SIGNORE PIETA' - Perdonaci Signore, quando viviamo nella pigrizia e rimandiamo al futuro le scelte che ci fanno paura. A.: SIGNORE PIETA' - Perdonaci, Signore, se non ti lasciamo entrare nella nostra vita per trasformare ogni esperienza in un incontro d'amore. A.: SIGNORE PIETA' - altre preghiere: (Chi vuole pu esprimere una richiesta di perdono) Canto: FAMMI CONOSCERE Rit. Fammi conoscere la tua volont, grande sei Tu Signore la mia felicit fare il tuo volere, porter con me la tua Parola. Lampada ai miei passi la tua parola, luce sul mio cammino Ogni giorno la mia volont trova una guida in te. RIT. Porter con me i tuoi insegnamenti, danno al mio cuore gioia la tua Parola fonte di luce, dona saggezza ai semplici. RIT. La mia bocca impari la tua lode, sempre ti renda grazie Ogni momento canti la tua lode, la mia speranza in te. RIT. RITO DELL' "EFFETA" Cel.: Il Signore Ges che fece udire i sordi e parlare i muti vi conceda di ascoltare presto la sua parola e di professare la vostra fede, a lode e gloria di Dio Padre. A.: Amen (A due a due ci si tocca reciprocamente con il pollice gli orecchi e le labbra.) L'incontro con il Signore apre i nostri cuori all'ascolto della Parola e la forza che ci vene dallo Spirito ci d il coraggio di testimoniare la nostra fede. Cel.: Fratelli carissimi, con il Battesimo siamo stati chiamati e realmente siamo, figli di Dio. Con il Battesimo abbiamo ricevuto il dono di rivolgerci a Dio con il nome di Padre, come Ges ci ha insegnato: A.: PADRE NOSTRO... Cel.: Preghiamo: Dio, noi siamo poveri, la nostra unica ricchezza sono la tua presenza e la tua misericordia. Tu sei la Parola che ci salva. Rendici obbedienti al tuo amore, capaci di abbandonarci alla tua Paola senza riserve e di credere che tu sei l'unico Signore delle nostre vite e l'unico Salvatore: allora ti daremo lode senza stancarci, in Cristo Ges, nostro fratello. BENEDIZIONE FINALE Canto finale: GRANDI COSE Rit. Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ha fatto germogliare fiori fra le rocce Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ci ha riportati liberi alla nostra terra. Ed ora possiamo cantare, possiamo gridare l'amore che Dio ha versato su noi. Tu che sai strappare dalla morte, hai sollevato il nostro viso dalla polvere Tu che hai sentito il nostro pianto, nel nostro cuore hai messo un seme di felicit. Rit. Grandi cose... DESERTO Canto: PREGHIERA Rit. Rimani in me, riconoscer la tua fedelt. Rimani in me, riconoscer la tua fedelt. Davanti a Te io mi accorgo che Signor vivo la falsit. Ti prego ascoltami, so che tu lo puoi, porta la pace in me. Tu accogli chi nella povert, Signor, cerca la verit. Ti prego, ascoltami, so che tu lo puoi: io voglio credere in Te. Il giorno che la fiducia in te, Signore, ancor pi grande sar; ti prego, ascoltami, sempre porter la tua Parola con me. Testimonianza una giornata di gratuit, di cammino, di silenzio, di cuore a cuore con il Padre, indispensabile di tanto in tanto per sostenere e rinvigorire il nostro innamoramento. Non la giornata in cui proporsi di risolvere i propri problemi o fare delle introspezioni interiori o piangere con gusto masochistico sulle proprie miserie. Non servirebbe a niente e torneremmo a casa pi tristi e pi prostrati di prima. una giornata donata a Lui. Una giornata di riposo con Lui. Una giornata nella quale attraverso un profondo silenzio interiore ed esteriore, metterci in ascolto di Lui, il solo ad avere parole di vita eterna. Una giornata da trascorrere con gli occhi puntati in alto, verso di Lui, verso il Suo Amore gratuito di Padre. Sentirci abbracciati ed amati cos come siamo da Lui. questo infatti il problema fondamentale della nostra vita, risolto il quale, tutta la nostra esistenza si trasformer in una danza gioiosa d'amore. Sentirci amati da Lui per accettare ed amare noi stessi, condizione necessaria per amare in verit gli altri. anche una giornata in cui lodare, ringraziare, intercedere in comunione e a nome di tutta l'umanit. Lodare e pregare con il vento, il sole, la montagna, il fiore, l'albero, l'uccello, la cicala... e risalire attraverso di essi e con essi alla bont del Creatore. Probabilmente questa giornata ci riserver anche dei momenti di vero "deserto", di aridit, di solitudine, di paura, di smarrimento interiore, di vuoto, che devono diventare per trampolino di lancio verso un salto pi fiducioso, pi gratuito e pi amoroso nelle braccia del Padre. In questa giornata di deserto facciamo anche un po' di digiuno per poter gridare cos con tutto noi stessi, anche con il nostro corpo reso sofferente dagli stimoli della fame che: "Sei Tu il Pane della vita, l'unico Pane che pu veramente sfamarmi, il pane nel quale ogni altro nostro pane acquista sapore d'eternit". Viviamo questo digiuno anche in solidariet con i poveri del mondo che pagano con la fame, la miseria, la morte, i nostri consumismi e i nostri sperperi. Esperimentiamo un poco cosa vuol dire aver fame, soffrire la fame, per tornare a casa e proporci poi scelte di una vita pi sobria e pi condivisa. IN ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO Introduzione Nel deserto il popolo d'Israele vive un momento di smarrimento: non vede pi la presenza di Dio e pensa di essere stato abbandonato. Lo stesso deserto, invece, si rivela il luogo dell'incontro tra Dio e il suo popolo: l'acqua che provvidenzialmente scaturisce dalla roccia per dissetare il popolo di Dio nel deserto, un segno che Dio non abbandona il popolo che ha liberato, ma lo accompagna avendo continuamente cura di lui. LETTURA dal libro dell'Esodo (17,1-7) L'acqua scaturita dalla roccia Tutta la comunit degli Israeliti lev l'accampamento dal deserto di Sin, secondo l'ordine che il Signore dava di tappa in tappa, e si accamp a Refidim. Ma non c'era acqua da bere per il popolo. Il popolo protest contro Mos: "Dateci acqua da bere!". Mos disse loro: "Perch protestare con me? Perch mettere alla prova il Signore?". In quel luogo dunque il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormor contro Mos e disse: "Perch ci hai fatti uscire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?". Allora Mos invoc l'aiuto del Signore, dicendo: "Che far io per questo popolo? ancora un poco e mi lapideranno!". Il Signore disse a Mos: "Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani di Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va! Ecco, io star davanti a te sulla roccia, sull'Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscir acqua e il popolo berr". Mos cos fece sotto gli occhi degli anziani d'Israele. Si chiam quel luogo Massa e Meriba, a causa della protesta degli Israeliti e perch misero alla prova il Signore, dicendo: "Il Signore in mezzo a noi si o no?". Preghiera della notte ED ORA VOGLIO ADDORMENTARMI FRA LE TUE BRACCIA, SIGNORE V. Fratello, donaci la benedizione della notte. P. Il Signore onnipotente ci accordi una notte tranquilla e una fine gioiosa. R. Amen INNO Prima che termini il giorno Dio creatore dell'universo tutti insieme ti supplichiamo conservaci nella tua bont. Allontana da noi i pericoli e tutte le paure della notte, tieni incatenato il nostro nemico mantieni in preghiera i nostri corpi. Esaudiscici Padre buono tu Figlio unico uguale al Padre e tu Spirito Consolatore che regni per l'eternit. Amen. LETTURA V. Ascolta, Israele: il Signore il nostro Dio, il Signore uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. R. Rendiamo grazie a Dio. SALMO 4 V. Nella pace m'addormenter, nel silenzio riposer. R. Nella pace... V. Quando grido rispondimi, o Dio, mia giustizia, scioglimi dall'angoscia. Ascoltami, Piet! R. Nella pace... V. O uomini, fino a quando sarete duri nel cuore? Perch amate cose vane e cercate la menzogna? R. Nella pace... V. Riconoscete che il Signore fa prodigi nel suo amico: il Signore mi ascolta quando grido a lui. R. Nella pace... V. Vigilate e non peccate, nel silenzio meditate, fate azioni di giustizia e confidate nel Signore. R. Nella pace... V. Molti dicono: chi ci far vedere il bene? Per noi, Signore, s'illumini il tuo volto! R. Nella pace... V. Signore, mi hai messo nel cuore pi gioia di quando altri hanno grano e vino in abbondanza. R. Nella pace... V. Ora vado a coricarmi e subito mi addormento: nella mia solitudine mi metti in pace. R. Nella pace... CAPITOLO V. Tu sei tra noi, Signore, noi lo crediamo. Non abbandonarci, Signore Dio nostro. SILENZIO: breve verifica/esame di coscienza della giornata RESPONSORIO V. Nelle tue mani, Signore, raccomando il mio respiro. R. Nelle tue mani... V. Lascia andare il tuo servo in pace secondo la tua parola. R. Nelle tue mani... V. Perch i miei occhi hanno visto la tua salvezza preparata per tutti. R. Nelle tue mani... V. Luce e rivelazione delle genti e gloria del tuo popolo Israele. R. Nelle tue mani... V. Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo. R. Nelle tue mani... (ACCENSIONE DELLA LAMPADA G. Rischiara le nostre tenebre con la tua luce, Cristo Signore. Ges, luce del mondo, illumina la nostra notte e donaci sempre la tua gioiosa speranza. Spirito Santo, dono di Cristo, luce, calore, conforto, tenerezza del Padre, Consolatore rimani con noi e donaci il tuo amore.) PREGHIERA V. Il Signore sia con voi. R. E anche con te. V. Preghiamo: Visita, te ne preghiamo, Signore, questa comunit. Allontana da essa le insidie della divisione; custodiscici quando vegliamo, proteggici quando dormiamo, affinch mantenendo in preghiera i nostri corpi riposiamo in pace e vegliamo con Cristo, che vive e regna con te, in unione con lo Spirito Santo un solo Dio per sempre. R. Amen BENEDIZIONE V. Benediciamo il Signore R. Rendiamo grazie a Dio P. Il Signore onnipotente ci benedica, Padre, Figlio e Spirito Santo R. Amen CANTICO ORTODOSSO Vogliamo salutare il d che muore e chiedere perdono al creatore. E pace pace pace a voi lasciamo, salute e pace a voi che tanto amiamo. E pace pace pace a chi turbato, al povero, al viandante, all'ammalato. E pace a madre terra e pace al mare, e pace a chi lontano ha da viaggiare. E noi restiamo ora col pensiero in Dio che ci fa suoi nel suo mistero. E pace pace pace ai nostri morti salute e pace a voi il cielo porti. VERGINE MADRE (Inno di Dante Alighieri) Vergine Madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta pi che creatura, termine fisso d'eterno consiglio. Tu s colei che l'umana natura nobilitasti s, che 'l suo Fattore non disdegn di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore per lo cui caldo ne l'eterna pace cos germogliato questo fiore. Qui s a noi meridiana face di caritate, e giuso, intra i mortali s di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disianza vuol volare sanz'ali. La tua benignit non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura di bontate. INDICE preghiera della sera RESTA CON NOI SIGNORE LA SERA Premessa Introduzione Appendice Liturgia introduttiva RINATI DALL'ACQUA Prima liturgia della Parola VIVENTI NELLA PASQUA DI CRISTO Seconda liturgia della Parola IL DONO DELLA FRATERNITA' Terza liturgia della Parola INVIATI NELL'AMORE DI DIO Liturgia penitenziale RITORNIAMO AL SIGNORE CON TUTTO IL CUORE Deserto Preghiera della notte ED ORA VOGLIO ADDORMENTARMI FRA LE TUE BRACCIA, SIGNORE