Che cos' l'economia - Incontro del 10 Novembre 1992 Premessa Lo scopo di questa breve introduzione di sintetizzare, al massimo grado, le premesse che stanno alla base dell' insegnamento sociale della Chiesa a riguardo dell'economia. Si tratter di sorvolare velocemente su alcuni passaggi fondamentali e di accennare soltanto ad alcuni principi imprescindibili ai quali la Dottrina sociale della Chiesa fa riferimento. Che cos' l'economia La parola economia deriva del greco oikos e nomos. Oikos indica la casa, ma anche il patrimonio famliare fatto di beni mobili ed immobili; indica altres i componenti della famiglia. Nomos indica la legge, la norma. Perci la parola economia richiama, nel senso pi ampio la formulazione di regole per l'amministrazione e la conduzione della casa e del suo patrimonio, concetto poi esteso alla societ e ai suoi beni. La definizione sottolinea che l'economia s una scienza, ma anche una attivit, un operare continuo. L'economia allora essenzialmente una "scienza pratica", che si esprime con l'azione dell'uomo: una serie di attivit connesse tra di loro, finalizzate ad un obiettivo, che utilizzano dei mezzi: in altre parole un dinamismo di processi. Come classificare questa scienza complessa: l'economia, ancora oggi, conosce in quanto disciplina, due concezioni alternative tra loro: a) economia come scienza sociale b) economia come scienza naturale Nelle scienze naturali (come la fisica) le leggi sono dettate da realt e necessit stessa delle cose, generalmente immutabili nel tempo, si tratta di un insieme di affermazioni empiricamente dimostrabili ove le relazioni tra causa ed effetto sono identificabili e possono essere verificate. Nelle scienze sociali i fatti da spiegare sono storici, ossia mutano in modo irreversibile nel tempo, le loro leggi si riconoscono come impresse nella natura umana, e per suo tramite, nell societ per dirigerla al suo fine, sono quindi tese a regolare i comportamenti dell'uomo che derivano dalla sua natura, che libera, razionale, sociale e aperta alla trascendenza. Alla base di queste due definizioni sta una diversa concezione dell'uomo. La Chiesa, muovendo dalla Rivelazione, abbraccia una concezione personalista dell'uomo che ritiene l'economia una scienza sociale: "L'uomo l'autore, il centro e il fine di tutta la vita economico-sociale" GS, 36). L'economia come scienza naturale ha come oggetto la ricchezza. La dottrina sociale della Chiesa ribasdisce invece che: "soggetto del lavoro l'uomo e fine di tutta l'economia non il profitto, ma la promozione della persona" (Giovanni Paolo II, all'UCID, 14 dicembre 1985). Tutto questo per ribadire un concetto fondamentale riscoperto e condiviso dai pi anche se con diverse accezzioni e conclusioni: L'economia intrinsecamente legata all'etica. Per questo motivo la Chiesa ha una parola da dire (come si esprime SrS 41): in quale senso? Nel senso che la Chiesa, come afferma il Concilio Vaticano II (GS36) riconosce una legittima autonomia all'economia ma nello stesso tempo, proprio perch gli obiettivi che essa si prefigge riguarda e coinvolge l'uomo, l'economia stessa deve sempre riferirsi alla norma morale: su questo punto che la Chiesa ha una parola da dire. .EAvita economico-sociale" (GS, 36).Se l'economia intrinsecamente legata all'etica ne segue che la formulazione di regole da far seguire agli operatori economici pu avere successo solo se corrisponde ad una teoria economica coerente con una visione vera, cio globale, dell'uomo. Come si articolano allora i 4 pr_  < f "<>f gPPq' a`,#$fo 13-04-1993P!13-04-199313-04-1993$13-04-1993&13-04-1993'13-04-199314:51'14:5114:51T14:51cPC4 W { }   d f ? A W Y i f>PfP@ @',`bú><<%=14:5114:51%=14:5114:51%=14:51%=14:5113-04-1993%=14:51%=4 (  FP  13-04-1993 $ 13-04-1993e 13-04-1993@= <incipi fondamentali dell'insengnamento sociale della Chiesa ossia: verita, giustizia, carita e liberta, in economia? Per quanto riguarda la verit abbiamo gi detto: "L'economia trova il suo fine nell'uomo, nell'uomo concepito integralmente, soggetto di bisogni che vanno oltre il soddisfacimento delle necessit fisiche". Per quanto concerne invece la giustizia, il discorso si fa complesso: al di l del dibattito acceso tra teologi sulla rivisitazione del trattato "De iustitia e iure", oggi possiamo dire: la DSC parla di Giustizia sociale, ossia di un valore che comprende ed oltrepassa la giustizia distributiva e quella commutativa: la Chiesa non persegue un ugualitarismo fine a se stesso. Il discorso si porta oltre alla quantit di beni, si colloca a livello di qualit di vita, sempre secondo una corretta concezione della persona umana, in un continuo riferimento al contesto sociale. Tutto quanto detto non pu essere perseguito al di fuori del valore della solidariet, che la traduzione in campo sociale della carit: Giovanni Paolo II ha pi volte ribadito che la solidariet l'obbedienza al comandamento dell'amore che si esplicit nella realt di bene comune inteso come complesso di condizioni oggettive della societ che assicura a tutti i suoi membri il godimento dei diritti essenziali della persona e dei beni sociali realizzati insieme dalla collettivit (GS 26). L'ultimo valore richiamato, quello della Libert, trova ampio svilupp nel dibattito sulla democrazia economica che da tempo impegna varie personalit non solo appartenenti al mondo dell'economia. Anche il prossimo anno si celebrer un convegno molto importante su questo tema. che si esplicit nel conseguimento deloLe problematiche sollevate dall'etica economica sono ampie, complesse ma molto stimolanti: un importante scambio di informazioni e di contributi lascia sperare che il grande problema della concezione dello sviluppo e la sua realizzazione abbia a trovare in questi principi un solido e stimato punto di riferimento.