1 TAPPA In cui inizia l'avventura di un piccolo principe Il narratore: Amici, buon giorno. La storia che iniziamo a raccontare dedicata a tutti i grandi che un giorno furono bambini e a tutti i bambini che un giorno saranno grandi.Il piccolo principe: E' la storia di un piccolo principe. Io sono il piccolo principe. Non mi battete le mani? Ah, dimenticavo: voi vivete nella repubblica e non sapete chi sono i principi. Diglielo tu! Il narratore: Una volta, tanti anni fa, vivevano dei re. Essi comandavano su tutto e su tutti. I figli del re si chiamavano principi, mentre le figlie, principesse. Il piccolo principe: Io sono un piccolo principe originale: non sono nato da re, ma dalla penna di uno scrittore francese, che ha inventato questa storia per voi. Era uno scrittore di libri ma anche un aviatore. L'aviatore: Ci voleva del coraggio a fare il pilota ai miei tempi. Io sono vissuto pi di cinquant'anni fa: gli aerei non erano cos sicuri come adesso e per volare ci voleva pi fegato di adesso. Ho volato per tutto il mondo, ma i primo voli li ho fatti in Africa e fu l, nel deserto, che incominciata la mia avventura con il piccolo principe. Il narratore: Tutto cominci il giorno in cui ebbe un guasto al motore. L'aviatore: Ero sceso dal cielo in pieno deserto: un atterraggio di fortuna. Mi sentivo solo, pi isolato di un marinaio abbandonato in mezzo all'oceano. La prima notte, ho dormito sulla sabbia, a mille miglia... Il narratore (interrompendo): miglia l'unit di misura in uso in tanti paesi fuori d'Italia. Miglia viene per dal latino: corrisponde a mille passi d'uomo. Ogni miglio un kilometro e mezzo circa. L'aviatore: ...a mille miglia da qualsiasi abitazione. Potete immaginare il mio stupore di essere svegliato all'alba da una strana vocetta: Il piccolo principe: Mi disegni, per favore una pecora ? L'aviatore: Cosa ? Il piccolo principe: Disegnami una pecora! L'aviatore: Un ragazzo! Cosa fai qui solo nel deserto? Il piccolo principe: Dai, disegnami una pecora! L 'aviatore: Ma io, io non so disegnare. Qualcuno di voi (rivolto ai ragazzi) pu disegnare una pecora? Il narratore: STOP! A voi foglio e matita. Provate a disegnare una pecora per il piccolo principe! (si d tempo ai ragazzi di disegnare una pecora e poi la si fa consegnare all'aviatore) L'aviatore (mostra il disegno): Toh, questa una pecora! Il piccolo principe (la guarda, poi deluso): A me sembra una capra! Ha le corna! L'aviatore (gli passa un altro disegno): E questa? Il piccolo principe: Questa malaticcia! Dammene un'altra! L'aviatore (gli passa tutti i fogli): Prendi, guarda tu! Il piccolo principe (sfogliando): Troppo magra! Troppo bassa! Troppo vecchia! Io ne voglio una che possa vivere a lungo! L 'aviatore: Un momento! (prende un foglio e disegna una cassetta con i buchi). Ecco, questa una cassetta. Dentro c' la pecora che vuoi tu! Il piccolo principe: E' proprio quella che volevo... Oh, si messa a dormire! Narratore: Fu cos che l'aviatore ha fatto conoscenza con il piccolo principe, una figura nata dalla fantasia, un piccolo dolce amico, che ci accompagner durante queste vacanze. Vivremo insieme le sue avventure. Una cosa so per certo: lui viene dal cielo! L 'aviatore: Questa buffa! Tu vieni dal cielo. Di quale pianeta sei? Piccolo principe: I grandi lo chiamano asteroide B.612. L ci vivo da solo, in compagnia di un fiore... E' cos piccolo il mio pianeta, che ogni volta che voglio vedere un tramonto, basta che sposti la sedia di qualche passo: un giorno ho visto il sole tramontare quarantatre volte! L'aviatore: E perch hai voluto venir via? Piccolo principe: Per cercare gli uomini, per conoscere gli altri, per farmi degli amici. Riflettiamo 1 Inizia il Campo Estivo: un'avventura di tre settimane da vivere insieme in amicizia, in allegria, nel gioco, nel canto, nella riflessione, in momenti di preghiera e di incontro con il Signore. In questa avventura ci far compagnia un piccolo grande personaggio, che nato dalla penna di uno dei pi celebri scrittori francesi, Antoine de SaintExupery: "Il piccolo principe", un romanzo scritto nel 1942 e che ha conosciuto centinaia di traduzioni in tutto il mondo, innumerevoli versioni teatrali e ha aiutato molti giovani a ricercare con semplicit e fiducia la via dell'amore, dell'amicizia, della fantasia, della creativit. In sua compagnia i ragazzi sono invitati ad essere protagonisti, in modo originale, della loro vita, ad uscire da se stessi per andare in giro per il mondo a verificare per chi e come vivere. Si chiede loro di partecipare al gioco, rispettandone le regole: I'ascolto, la partecipazione attenta e viva alla storia rappresentata, la riflessione, che porta alla preghiera, al gioco intelligente e attivo. E' importante creare il clima per l'ascolto, dare alcune norme per renderlo efficace: il silenzio, I'alternanza dei protagonisti (che non siano sempre quelli!), che si possono scegliere affidando la responsabilit della rappresentazione ai diversi gruppi, che si formeranno. Ricerca Si pu ricercare personalmente o in gruppo quali sono i motivi per cui si venuti al Campo Estivo, vagliandoli ed evidenziando l'occasione che il Campo offre per crescere. 2 TAPPA Il piccolo principe veniva da un pianeta piccolo piccolo infestato dai baobab Narratore: Ciao. Abbiamo iniziato ieri la nostra storia, presentandovi i due personaggi principali: il piccolo principe e l'aviatore, che ci ha tramandato le sue avventure. Ricordate? Il piccolo principe viveva su un pianeta poco pi grande di lui: I'asteroide B 612 e aveva bisogno di un amico. L 'aviatore: Non vorrei prendeste troppo alla leggera la mia storia. E' un grande dispiacere per me confidarvi questi ricordi. Sono gi sei anni che il mio amico mi ha lasciato ... Io vi parlo di lui per non dimenticarlo. E' triste dimenticare un amico ed io non voglio farlo. Piccolo principe: Ciao! L'aviatore: Ah!, eccoti! Temevo che te ne fossi andato! Piccolo principe: Ho una domanda da farti! Le pecore mangiano i baobab? L'aviatore: Oh, no! I baobab sono piante alte alte! Piccolo principe: Ma quando sono piccoli, le pecore li possono mangiare ? Narratore: Il piccolo principe faceva di queste domande strane perch sul suo pianeta, come in ogni pianeta, ci sono erbe buone ed erbe cattive, di conseguenza dei buoni semi e dei semi cattivi. Piccolo principe: Se sono ramoscelli di ravanello o di rosaio, si lasciano spuntare come vogliono, ma se sono di pianta cattiva, bisogna strapparla subito, appena la si riconosciuta. L 'aviatore: E i baobab cosa c'entrano con tutto questo? Piccolo principe: Il mio pianeta ne infestato: ci sono semi dappertutto. Se si lasciano crescere il mio pianeta ne sarebbe invaso e scoppierebbe... Bisogna stare sempre attenti ai baobab! L'aviatore: Ho capito! Lo dir a tutti i bambini e bambine del mondo, lo grider a tutti i ragazzi e ragazze... Piccolo principe e l'aviatore (insieme): Bambini, ragazzi, bambine, ragazze, fate attenzione ai baobab! (2 volte) Riflettiamo 2 Anche noi viviamo su un piccolo pianeta, un po' pi grande di noi, come quello del Principe: anche da noi ci sono semi buoni e quelli cattivi, ci sono i semi del baobab. Se li lasciamo crescere ci distruggono. Bisogna fare con cura la pulizia del pianeta. Come dice il Piccolo principe: "Bisogna costringersi regolarmente a strappare i baobab appena li si distingue dai rosai ai quali assomigliano quando sono piccoli. E' un lavoro molto noioso ma facile", finch i baobab sono piccoli... Se diventano grandi, difficile, faticoso. Non bisogna correre di questi rischi. Perch il pianeta sia abitabile, occorre darsi da fare, rimboccarsi le maniche e agire con decisione: tutti giardinieri per estirpare "i baobab" anche dal nostro pianeta "Campo estivo". Ricerca Da solo o in gruppo ricerca quali sono i semi buoni o semi cattivi che hai in te. Nel linguaggio evangelico ti inviterei a cercare "i talenti" che il Signore ha posto in te, piuttosto che "i baobab", che ti impediscono di essere libero, di crescere. Sapresti dare un nome a questi "baobab"? Quali sono quelli che impediscono la vita di gruppo qui al Campo? 3 TAPPA Il piccolo principe e l'aviatore parlano della pecora e del fiore Narratore: Solo dei grandi che un giorno furono bambini e dei bambini che un giorno saranno grandi possono capire il senso di certe conversazioni. Sono certo che voi non ve meraviglierete: fanno parte della vostra fantasia. L'aviatore: Senti, dove vuoi portare la mia pecora? Piccolo principe: Sul mio pianeta... quella cassetta che mi hai dato, le servir da casa per la notte. L'aviatore: Certo. E sei buono, ti dar pure una corda per legare la pecora durante il giorno. E un paletto. Piccolo principe: Legarla? Ma che buffa idea! L'aviatore: Ma se non la leghi andr in giro e si perder! Piccolo principe: Ma dove vuoi che vada! E' cos piccolo il mio pianeta, che non potr andare lontano. Ma, senti, se una pecora mangia gli arbusti, mangia anche i fiori. L'aviatore: Una pecora mangia tutto quello che trova. Piccolo principe: Anche i fiori che hanno le spine? L'aviatore: S. Anche i fiori che hanno le spine. Piccolo principe: ma allora le spine a che cosa servono? L'aviatore: Le spine servono a niente, pura cattiveria da parte dei fiori. Piccolo principe: Non ti credo! i fiori sono deboli. Sono ingenui. L'aviatore: Ma io non credo niente! Ho risposto una cosa qualsiasi. Io mi occupo di cose serie! Piccolo principe: Parli come un grande. Io conosco un fiore unico al mondo, che non esiste da nessuna parte, solo nel mio pianeta e che una piccola pecora pu distruggere di colpo, cos in un mattino, e tu non vuoi che mi preoccupi. L'aviatore: lo non volevo dire questo... Piccolo principe: Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta per farlo felice quando lo guarda... ma se la pecora mangia il fiore come se per lui tutto a un tratto, tutte Le stelle si spegnessero! E non importante questo! L'aviatore: Non piangere! Guarda, il fiore che tu ami non in pericolo... Disegner una museruola per la tua pecora, e una corazza per il tuo fiore... Piccolo principe: Ti ringrazio anche a nome del mio fiore... Quando mi sar passato il pianto, ti racconter come l'ho conosciuto. Riflettiamo 3 Il dialogo delicato tra l'aviatore e il Piccolo principe continua. Si fa pi interessante, perch il Piccolo principe rivela all'amico di avere un amico sul suo pianeta: un fiore. Si sente responsabile della sua sorte: teme che la pecora lo mangi. Sarebbe una grave dolore per lui: come se tutte le stelle del cielo si spegnessero' Essere amici, significa sentirsi responsabile della persona alla quale si legati: responsabili della sua felicit. Nella Bibbia puoi leggere pagine molto belle sull'amicizia: nel libro dei Proverbi e nel Siracide. Informati dal tuo catechista o dal tuo "don". Ti cito un esempio: "Un amico vuole bene sempre, nato per essere un fratello nella sventura" (Proverbi 17,17). Ricerca Prova a dare un senso alle parole, che spesso senti ma delle quali non conosci a fondo il significato: amicizia, responsabilit. Prendi il vocabolario e trascrivi il significato. Domandati poi personalmente se ti senti responsabile di qualche amico o amica? Come? 4 TAPPA Il Piccolo principe racconta la storia del suo fiore. Narratore: Il Piccolo principe ci racconta quest'oggi la storia del suo fiore. Ce l'aveva promesso e noi ci prepariamo ad ascoltarla. Sul suo pianeta c'erano sempre stati dei fiori molto semplici: apparivano al mattino e si spegnevano la sera Piccolo principe: Questo era spuntato un giorno, da un seme venuto chiss dove. Non era un baobab: il fiore aveva dei colori bellissimi. Aveva impiegato parecchi giorni a renderli cos belli. Il fiore (che una rosa): Ah! Mi sveglio ora. Ti chiedo scusa... sono ancora tutto spettinato. Piccolo principe: Come sei bello! Il fiore: E' vero... io sono nato insieme al sole! Piccolo principe (tra s): 4Non molto modesto il mio fiore, ma cos commovente! (al fiore) Posso fare qualcosa per te! Il fiore: Credo che sia l'ora del caff e latte. Vorresti pensare alla mia colazione? Narratore: Ed piccolo principe, tutto confuso, and a cercare un innaffiatoio di acqua fresca e serv subito al fiore la sua colazione. Iniziava cos un legame, che non si sarebbe mai spezzato Piccolo principe: Posso chiederti una cosa? Come mai porti delle spine? Il fiore: Possono venire le tigri, con i loro artigli! Piccolo principe: Non ci sono tigri nel mio pianeta e poi le tigri non mangiano l'erba. Il fiore: lo non sono un'erba... Piccolo principe: Scusami! Il fiore: Non ho paura delle tigri, ma ho orrore delle correnti d'aria... Non avresti per caso un paravento? Piccolo principe: Sei un po' complicato come fiore... Il fiore: Alla sera mi metterai al riparo sotto una campana di vetro. Fa molto freddo qui da te... Non una sistemazione che mi soddisfi. Da dove vengo io... Narratore: Ma il Piccolo principe non riuscir mai a sapere da dove era venuto il fiore, che, per vanit, gli stava raccontando qualche bugia. Nel suo cuore aveva intanto deciso di partire dal pianeta per andare in cerca di uomini, per cui, approfittando di una migrazione di uccelli selvatici, un giorno se ne venne via. Prima di partire mise a posto ben bene il pianeta. Aveva due vulcani in attivit... Piccolo principe: Molto comodi per prepararmi la colazione! Narratore: ... ed uno spento, buono da usarsi come sedia. Strapp alcuni germogli di baobab, innaffi per l'ultima volta il fiore e poi, con le lacrime agli occhi, gli disse: Piccolo principe: Addio. Non mi rispondi? Addio. Fiore: Sono stato uno sciocco, scusami, e cerca di essere felice. Io ti voglio bene, e tu non l'hai mai saputo per colpa mia. Piccolo principe: Eccoti il paravento e la campana di vetro per ripararti. Fiore: Lascia, non li voglio pi.. Piccolo principe: Ma il vento... Fiore: Non sono cos raffreddato. L'aria fresca della notte mi far bene. Piccolo principe: E le bestie... Fiore: Dovr ben sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle, sembra che siano cos belle! Se no chi verr a farmi visita, quando tu sarai lontano? Piccolo principe: E le tigri... Fiore: Non ho paura. Ho le mie spine. Ma adesso va': hai deciso di partire e allora vattene. Piccolo principe: Non volle che io lo vedessi piangere: era un fiore orgoglioso. E cos mi congedai da lui per seguire il mio desiderio di amicizia, di conoscere il mondo, gli uomini. Riflettiamo 4 Le amicizie nascono in un modo misterioso: possono nascere da un gesto di cortesia, da una simpatia naturale, da interessi comuni, a volte anche da un litigio... Il fiore capitato per caso sul pianeta del Piccolo principe: un fiore un po' vanitoso. Si gonfia un po', per conquistare e meravigliare l'amico: si dice unico al mondo, vanta il suo coraggio, esagera le sue "malattie", pretendendo alcuni servizi. Non il modo migliore per iniziare un rapporto d'amicizia, che si prolunghi nel tempo: le piccole bugie dette per conquistare l'amico, a lungo andare, vengono a galla. "Sia il vostro parlare si, s; no, no!" (Matteo 5,37) Ricerca Sarebbe interessante, in un lavoro di gruppo, come sono nate e morte alcune amicizie e quali sono "le piccole bugie" che si dicono per conquistarsi degli amici. 5 TAPPA Il primo asteroide era abitato da un re Narratore: II Piccolo Principe, dopo aver lasciato il suo fiore, si trov a passare nella regione degli asteroidi 325, 326, 327, 328, 329 e 330. Cominci a visitarli per cercare un'occupazione divertirsi. Il primo asteroide era abitato da un re. Il re: Ah! ecco un suddito... Avvicinati che ti veda meglio! Piccolo Principe (cerca un posto per sedersi... non lo trova! Sbadiglia!). Il re: E' contro l'etichetta sbadigliare alla presenza di un re. te lo proibisco! Piccolo Principe: Non posso farne a meno. Ho fatto un lungo viaggio e non ho dormito. Il re: Allora ti ordino di sbadigliare. Sono anni che non vedo qualcuno che sbadiglia e gli sbadigli sono una curiosit per me. Avanti! Sbadiglia ancora: un ordine! Piccolo Principe: Mi hai intimidito... non ce la faccio pi! Il re: Uhm! Uhm! Allora ti ordino di sbadigliare un po' s e un po no! Piccolo Principe: Invece di sbadigliare. posso sedermi? Il re: Ti ordino di sederti! (ritira parte del manto!). Narratore: I re son fatti per comandare: loro credono di potere comandare a tutti e su tutti, ma non cos. Sono anche loro degli uomini come tutti gli altri. State a vedere. Piccolo Principe: Sire, scusatemi se vi interrogo... Il re: Ti ordino di interrogarmi... Piccolo Principe: Sire, su cosa regnate? Il re: Su tutto! Piccolo Principe: Su tutto questo? Il re: Su tutto questo! Piccolo Principe: E le stelle vi ubbidiscono? Il re: Certamente. Mi ubbidiscono immediatamente. Non tollero l'indisciplina. Piccolo Principe: Vorrei tanto vedere un tramonto... Fatemi questo piacere: ordinate al sole di tramontare. Il re: Se ordinassi a un generale di volare da un fiore all'altro come una farfalla o di scrivere una tragedia o di trasformarsi in un uccello marino: e se il generale non eseguisse l'ordine ricevuto, chi avrebbe torto, lui o io? Piccolo Principe: L'avreste voi! Il re: Esatto! Bisogna esigere da ciascuno quello che ciascuno pu dare. L'autorit riposa, prima di tutto, sulla ragione. Se tu ordini al tuo popolo di andare a gettarsi in mare. far la rivoluzione. Ho il diritto di esigere la ubbidienza perch i miei ordini sono ragionevoli. Piccolo Principe: E allora il mio tramonto? Il re: L'avrai il tuo tramonto. Io esiger. ma, nella mia saggezza di governo, aspetter per dartelo che le condizioni siano favorevoli. Piccolo Principe: E quando lo saranno? Il re: Eh! Eh! sar verso sera, verso le sette e quaranta! E vedrai come sar ubbidito a puntino! Piccolo Principe: Se devo aspettare cos tanto, me ne vado: qui mi annoio ! Narratore: Il re non per niente divertente: lui vuole solo avere dei sudditi ai quali comandare. Ma questo non piace al Piccolo Principe: non piace a nessuno! Il re: Non partire! Non partire: ti far ministro! Piccolo Principe: Ministro di che? Il re: Di... della giustizia! Piccolo Principe: Ma se c nessuno da giudicare. Il re: Giudicherai te stesso! E' molto pi difficile giudicare se stessi che gli altri! Se riesci a giudicarti bene segno che sei veramente un saggio. Piccolo Principe: lo posso giudicarmi bene dovunque. Non ho bisogno di abitare qui. Il re: Ehm! Ehm! Credo che da qualche parte del mio pianeta ci sia un vecchio topo. Lo condannerai a morte di tanto in tanto. Cos la sua vita dipender dalla tua giustizia. Ma lo grazierai ogni volta per economizzarlo. Non ce' n' che uno! Piccolo Principe: Non mi piace condannare a morte. preferisco andarmene. Se vostra maest desidera essere ubbidito, pu darmi un ordine ragionevole. Potrebbe ordinarmi, per esempio. di partire prima che passi un minuto... Il re (il re, triste, non risponde... Il Piccolo principe esce allora il Re gli ordina urlandogli dietro): Ti nomino mio ambasciatore! Ti nomino mio ambasciatore... Riflessione 5 Il re solo sul suo asteroide: nessuno si ferma volentieri accanto a chi pensa solo a comandare, a chi vede gli altri come sudditi. E' la mentalit del superbo, dell'egoista, del capriccioso. Tutti questi personaggi sono condannati alla solitudine, perch incapaci di fare amicizie. Ma esistono ancora di questi "re" nel nostro mondo? Sono tanti i ragazzi e le ragazze, i bambini e le bambine che in casa, a scuola, con gli amici vivono da "re ", che comandano, che pretendono, che non usano la ragione, che vogliono sempre gli altri al loro servizio. Se imbocchi questa strada sarai condannato all'infelicit! Ricerca Scrivi sul tuo quaderno di viaggio o insieme ai tuoi amici, su un cartellone, gli atteggiamenti "da re" che si hanno nei confronti degli altri, quelli che danno fastidio e che impediscono un rapporto di amicizia. Nel Vangelo, c' un Re, che dice che lui venuto per servire e non per essere servito. Un confronto utile! 6 TAPPA Sul secondo pianeta il Piccolo principe incontra un vanitoso...e sul terzo un ubriacone Narratore: Cari amici, riprendiamo il nostro discorso. Eravamo rimasti all'incontro con il re solitario e pieno di s, al quale non interessava il Piccolo principe. Ed anche al Piccolo principe non interessava il re: lui cercava amici e non si pu essere amici se uno si sente padrone dell'altro, superiore all'altro. L'amicizia sempre uno scambio alla pari. Il piccolo principe: Mi ha nominato ambasciatore! Non pu fare a meno di comandare! Povero me, ti compiango. Vanitoso: Ah! Ah! ecco la visita di un ammiratore^l Piccolo Principe: Buon giorno! Che buffo cappello che avete! Vanitoso: E' per salutare! E' per salutare quando mi acclamano, ma sfortunatamente non passa mai nessuno da queste parti! Piccolo Principe: Ah! s? Vanitoso: Batti le mani l'una contro l'altra! Piccolo Principe: (batte le mani, il vanitoso saluta con il cappello...) - E' pi divertente che la visita al re! (Batte le mani, tre, quattro volte, ed il vanitoso si scappella sempre! E che cosa bisogna fare perch il cappello caschi? Vanitoso: Mi ammiri molto veramente? Piccolo Principe: Cosa vuol dire ammirare? Vanitoso: Ammirare vuol dire che io sono l'uomo pi bello, pi elegante, pi ricco e pi intelligente di tutto il pianeta ! Piccolo Principe: Ma tu sei solo sul tuo pianeta! Vanitoso: Fammi questo piacere. Ammirami lo stesso! Piccolo Principe: Ti ammiro ma tu che te ne fai della mia ammirazione?... Decisamente i grandi son ben bizzarri! Narratore: Il pianeta dopo quello del vanitoso, era abitato da un ubriacone: viveva solo con una collezione grande di bottiglie piene ed una altrettanto grande di bottiglie... vuote! Questa visita fu molto breve, ma immerse il piccolo principe in una grande malinconia. Piccolo Principe: Che cosa fai qui? Ubriaco: Bevo! Piccolo Principe: Perch bevi? Ubriaco: Per dimenticare! Piccolo Principe: Per dimenticare che cosa? Ubriaco: Per dimenticare che ho vergogna! Piccolo Principe: Vergogna di che? Ubriaco: Vergogna di bere! Riflettiamo 6 L'egoismo isola, divide: questa l'esperienza che sta facendo il Piccolo Principe incontrando sui diversi pianeti personaggi estremamente soli, perch pensano solo a se stessi, come il vanitoso, o perch hanno dentro la disperazione e non sanno come venirne fuori, come l'ubriaco. Basterebbe loro dare spazio a qualcuno. Questo non possibile per il vanitoso, il quale desidera solo essere applaudito, essere al centro del mondo. Ed difficile per chi affoga nel bere i propri dispiaceri. La figura dell'ubriaco tristissima: mette malinconia, fa star male. Non bisogna mai ridere alle spalle di un ubriacone, anche se a volte buffo, comico nel camminare: certo nasconde nel suo cuore qualche sofferenza. Ricerca Provati a descrivere cosa fanno i ragazzi e le ragazze per essere ammirati (vestito, modo di parlare, di esaltarsi!) e chiediti personalmente, o in gruppo, quali sono "i modi" per suscitare una vera ammirazione, che duri, che permetta di costruire amicizia. La gente che "beve" per dimenticare, dimentica veramente? Risolve i suoi problemi oppure diventano pi gravi di prima? Chi beve, ama il suo corpo? 7 TAPPA Sul quarto pianeta c'era un banchiere... di stelle Narratore: ieri, I'ubriacone ci ha lasciato un velo di malinconia e di tristezza. Oggi incontriamo un altro strano personaggio: un uomo d'affari, che si era costruito il suo "vitello d"oro", che la ricerca del denaro ad ogni costo. Un uomo illuso che le cose possano riempire il cuore. Piccolo Principe: Buon giorno. La vostra sigaretta spenta. Affarista: Tre pi due fa cinque. Cinque pi sette: dodici. Dodici pi tre: quindici. Buon giorno. Quindici pi sette fa ventidue. Ventidue pi sei: ventotto. Non ho tempo per riaccenderla. Ventisei pi cinque: trentuno. Uff. Dunque fa cinquecento e un milioneseicentoventimilasettecentotrentuno . Piccolo Principe: Cinquecento e un milione di che?... Affarista: Ehm! Sei sempre l? Cinquecento e un milione di... non lo so pi. Ho talmente daffare io. Sono un uomo serio. io non mi diverto con le frottole! Due pi cinque: sette... Piccolo Principe: Cinquecento e un milione di che?... Affarista: Senti! Da cinquantaquattro anni che abito in questo pianeta non sono stato disturbato che tre volte. La prima volta stata ventidue anni fa. da un maggiolino che era caduto chiss da dove. Faceva un rumore spaventoso ed ho fatto quattro errori in una addizione. La seconda volta stato undici anni fa per una crisi di reumatismi. Non mi muovo mai, non ho il tempo per gironzolare. Sono un uomo serio, io. La terza volta... eccolo! Dicevo dunque cinquecento e un milione... Piccolo Principe: Milione di che? Affarista: Milione di quelle piccole cose che si vedono qualche volta in cielo. Piccolo Principe: Di mosche? Affarista: Ma no, di quelle piccole cose che brillano, di quelle che fan fantasticare gli uomini... Piccolo Principe: Ah! di stelle! E che ne fai di cinquecento milioni di stelle? Affarista: Un momento: cinquecento e un milioneseicentoventiduemilasettecentotrentuno. Sono un uomo serio io, sono un uomo preciso! Piccolo Principe: E che te ne fai di queste stelle? Affarista: Che cosa ne faccio? Niente! Le possiedo. Piccolo Principe: Tu possiedi le stelle? Ma io ho gi visto un re... Affarista: I re non possiedono. Ci regnano sopra. E' molto diverso . Piccolo Principe: E a che ti serve possedere le stelle? Affarista: Mi serve ad essere ricco. Piccolo Principe: E a che ti serve essere ricco? Affarista: A comperare delle altre stelle... Piccolo Principe: Come si pu possedere le stelle? Affarista: Di chi sono? Piccolo Principe: Non lo so, di nessuno! Affarista: Allora sono mie: quando tu trovi un diamante che non di nessuno tuo. Quando tu hai un'idea per primo, la fai brevettare ed tua. Ed io possiedo le stelle, perch mai nessuno prima di me si sognato di possederle. Piccolo Principe: Questo vero, e tu che ne fai? Affarista: Le amministro. Le conto e le riconto. E' una cosa difficile, ma io sono un uomo serio. Piccolo Principe: lo, se possiedo un fazzoletto di seta, posso metterlo intorno al collo e portarmelo via. Se possiedo un fiore, posso cogliere il mio fiore e portarlo con me. Ma tu non puoi cogliere le stelle. Affarista: No, ma posso depositarle in banca. Piccolo Principe: Che cosa vuol dire? Affarista: Vuol dire che scrivo su un pezzetto di carta il numero delle mie stelle e poi chiudo a chiave questo pezzetto di carta in un cassetto. Piccolo Principe: Tutto qui? Affarista: E sufficiente! Piccolo Principe: lo possiedo un fiore che innaffio tutti i giorni. E utile al mio fiore che io lo possegga. ma tu non sei utile alle stelle! Riflettiamo 7 Il banchiere di stelle, I'innamorato delle cose, colui che vive solo per possedere non conoscer mai la "beatitudine" del povero. Non conoscer neppure un affetto sincero: il ricco, il potente, lo si teme, lo si sfrutta, ma non lo si ama. Spesso uno si sente grande perch possiede, ma la vera grandezza sta nel cuore capace di amare, di costruire rapporti veri con le persone, un cuore capace di dono. Uno pensa di essere padrone del denaro, mentre il denaro che si impadronisce della nostra mente, della nostra vita e non ci lascia pi vivere bene. Chi avaro, chi attaccato ai soldi, non sa apprezzare le gioie semplici dell'amicizia, del gioco, della natura... Ricerca Sarebbe interessante se con il tuo gruppo provassi a discutere sul valore del denaro e sull'uso, che possiamo farne per non perdere le cose grandi della vita. Leggi cosa dice il Signore. Puoi prendere in mano il Vangelo di Matteo: capitolo 6,25-34 oppure Luca 16,13. Ci sono anche delle parabole interessanti, che riguardano questo argomento. Fattele indicare. 8 TAPPA L'incontro con il lampionaio stressato Narratore: Nella sua ricerca di amicizie, il Piccolo Principe finora ha incontrato soltanto persone preoccupate di se stesse, incapaci di accorgersi del suo desiderio di essere amato e di amare. Ogni incontro stata una delusione. Sar cos anche quello con il lampionaio? Abitava un pianeta strano. Vi era appena il posto per sistemare un lampione e l'uomo che l'accendeva. Il suo lavoro era: accendere un lampione. Accendere un lampione come far nascere una stella in pi, o un fiore. Quando lo spegni, addormenti il fiore o una stella. E' una bellissima occupazione ed veramente utile, perch bella. Piccolo Principe: Buon giorno. Perch spegni il tuo lampione? (spegne) . Lampionaio: E' la consegna. Buon giorno. Piccolo Principe: Che cos' la consegna? Lampionaio: E' di spegnere il mio lampione. Buona sera! (accende). Piccolo Principe: Non capisco. Lampionaio: Non c' nulla da capire! La consegna la consegna. Buon giorno (spegne, si asciuga la fronte con fazzolettone). Faccio un lavoro terribile, faccio. Una volta era pi secondo ragione. Accendevo il mattino, spegnevo alla sera, il resto del giorno era per riposare, e il resto della notte per dormire... Piccolo Principe: E dopo di allora la consegna non mai cambiata? Lampionaio: La consegna non cambiata: questo il dramma della... follia. Il pianeta l'ha girato sempre pi in fretta di anno in anno ma la consegna non l'han cambiata mai! Piccolo Principe: Ebbene? Lampionaio: Ebbene, ora che fa un giro al minuto, non ho pi un secondo di riposo. Accendo e spengo una volta al minuto. Piccolo Principe: E' divertente! I giorni da te durano un minuto. Lampionaio Non per nulla divertente, non . Lo sai che stiamo parlando da un mese? Trenta minuti. trenta giorni. Buona sera (riaccende). Piccolo Principe: Non hai fortuna. Lampionaio: Non ho fortuna. Buon giorno (spegne). Piccolo Principe: Quest'uomo sar disprezzato dal re, dal vanitoso, dall'ubriacone, dall'uomo d'affari, tuttavia il solo che non mi sembri ridicolo. Forse perch non si occupa solo di se stesso... E' il solo di cui avrei potuto essere amico, ma il suo pianeta veramente troppo piccolo: non c' posto per due! Riflettiamo 8 Il lampionaio un lavoratore, che ha investito tutto il suo tempo nel lavorare: non ha tempo per altro. Bisogna lavorare ma occorre anche trovare il tempo per riposare: cos ha fatto anche Dio. Nella Bibbia si legge che "al settimo giorno, ripos". Il giorno del Signore la domenica. Un precetto della Chiesa ci ricorda che bisogna santificare la festa. Il problema dell'eccesso di lavoro non si pone per i ragazzi e le ragazze: ci sono dei "secchioni" che studiano, studiano, lasciando tutto il resto. Per essi la cosa pi importante il voto, per cui anche la domenica tempo di studio. Ma giusto questo modo di fare? Comunque il lampionaio l'unico che suscita simpatia nel Piccolo principe: perch, dei personaggi incontrati, l'unico che faccia un lavoro utile agli altri, che non si occupa solo di se stesso. Ricerca Perch "il giorno del Signore"? Come santificarlo? Per la nostra serenit psicologica importante trovare del tempo libero dalle occupazioni. Per che cosa? Per chi? 9 TAPPA L 'incontro con lo studioso di geografia Narratore: Il sesto pianeta era dieci volte pi grande degli altri. Era abitato da un vecchio signore, che scriveva degli enormi libri. A malapena si accorse del Piccolo Principe. Pi che dalla persona, fu distratto dal suo lavoro dal respiro affannato del nostro amico, che, in viaggio da tanto tempo, dava segni di stanchezza e respirava un po' ansimante. Il vecchio geografo: Da dove vieni? Piccolo Principe: Che cosa fate qui? Il vecchio geografo: Non si risponde ad una domanda con una domanda, figliolo. Comunque, io sono un geografo. Piccolo Principe: Un geografo?! CHe cos' un geografo? Il vecchio geografo: E' un sapiente, uno che sa dove si trovano i mari, i fiumi, le citt, le montagne e i deserti. Piccolo Principe: E' molto bello il vostro pianeta. Ci sono degli oceani? Il vecchio geografo: Non lo posso sapere. Piccolo Principe (deluso): Ah! E delle montagne? Il vecchio geografo: Non lo posso sapere! Piccolo Principe: E delle citt e dei fiumi? Il vecchio geografo: Non lo so! Piccolo Principe: Beh... Non siete geografo ? Il vecchio geografo: Geografo, esatto, ma non esploratore. Il geografo prende nota, I'esploratore va in ricerca. Io non ho tempo per ricercare. Io sto in ufficio, ricevo gli esploratori e prendo nota di quello che hanno visto... Tu vieni da lontano? Allora sei un esploratore! Mi devi descrivere il tuo pianeta! Piccolo Principe: Oh! da me, talmente piccolo. Ho tre vulcani, due in attivit e uno spento. Ho anche un fiore. Il vecchio geografo: I fiori non ci interessano: non ne prendiamo nota. Piccolo Principe: Ma se sono cos belli! Il vecchio geografo: I fiori sono effimeri. Non sono come i nostri libri, che non passano mai di moda: molto raro che una montagna cambi di posto o che un oceano di prosciughi. Noi descriviamo delle cose che sono eterne. Piccolo Principe: Non vero: i vulcani spenti si possono risvegliare. I fiumi possono cambiare corso. Le montagne franare. Ma cosa vuol dire "effimero"? Il vecchio geografo: Vuol dire che, pu scomparire in breve tempo. Piccolo Principe: Il mio fiore destinato a scomparire in breve tempo ? Il vecchio geografo: Certamente. Piccolo Principe: Il mio fiore effimero: non ha che quattro spine per difendersi dal mondo ed io l'ho lasciato solo.... Il vecchio geografo: Chi va in ricerca deve sempre lasciare qualcosa. Piccolo Principe: Che cosa mi consigliate di visitare ? Il vecchio geografo: Il pianeta Terra si dice che abbia una buona fama! Piccolo Principe: Pianeta terra? Bene, ci andr... sono curioso di vedere com'. Ho solo un dispiacere: il mio fiore solo sul pianeta! Narratore: E fu cos che il Piccolo principe part destinazione terra. Cosa gli accadr? Lo sapremo alla prossima puntata. Riflettiamo 9 Anche lo studioso-scienziato solo: non ha tempo per gli altri e gli altri ridestano in lui qualche interesse solo se fanno parte del suo mondo. E' uno studioso ma non esploratore: lo studioso investiga ci che l'esploratore, in mezzo a tanti rischi e fatiche, ha scoperto. Il Piccolo principe interessa al, geografo non per i motivi, che lo hanno spinto a lasciare il pianeta: la ricerca di amici, ma per conoscere il pianeta nelle sue caratteristiche fisiche. A lui non interessano neppure i fiori. Invece farebbe bene anche allo studioso interessarsi del il mondo delle persone, degli affetti, dei sentimenti. E' I'unico modo per salvarsi dalla aridit del cuore. Tra l'altro "effimera" proprio la terra, che lui descrive, mentre le persone sono chiamate a vivere per sempre nell'Amore. Ricerca Tutto "effimero" nella vita, perch tutto destinato a scomparire in breve o in lungo tempo. E' vero, questo o qualcosa, qualcuno "sopravvive". Cosa dicono gli uomini? Gli studiosi? Ges Cristo? 10 TAPPA E il piccolo principe arriv finalmente sulla terra Narratore: (Mentre legge i primi dati, un ragazzo o una ragazza li scrive su un cartellone). La Terra non un pianeta qualsiasi! Ci si contano cento e undici re (non dimenticando, certo, i re negri, settemila geografi, novecenlomila uomini d'affari, sette milioni e mezzo di ubriaconi, trecentododici milioni di vanitosi, cio due miliardi circa di adulti. Per darvi un'idea delle dimensioni della Terra, vi dir che prima dell'invenzione dell'elettricit bisognava mantenere, nell'insieme dei sei continenti, una vera armata di quattrocentosessantaduemila e cinquecentoundici lampionai per accendere i lampioni. Prima c'era il turno di quelli che accendevano i lampioni della Nuova Zelanda e dell'Australia. Dopo di che, questi, avendo accesi i loro lampioni, se ne andavano a dormire. Allora entravano in scena quelli della Cina e della Siberia. Poi anch'essi se la battevano fra le quinte. Allora veniva il turno dei lampionai della Russia e delle Indie. Poi di quelli dell'Africa e dell'Europa. Poi di quelli dell'America del Sud e infine di quelli dell'America del Nord. E mai che si sbagliassero nell'ordine dell'entrata in scena. Era grandioso. Narratore: Il piccolo principe arrivato sulla terra, fu molto sorpreso di non veder nessuno. Aveva gi paura di aver sbagliato di pianeta, quando un anello del color della luna si mosse nella sabbia: era un serpente (entra un ragazzo o una ragazza in calzamaglia verde, strisciando per terra), il primo che incontrava nella sua vita. Incuriosito, gli rivolse la parola, senza alcuna paura di essere da lui attaccato o avvelenato. Il Piccolo Principe non sapeva neppure che potessero esistere serpenti velenosi. Piccolo Principe: Buona notte! Serpente: Buona notte! Piccolo Principe: Su quale pianeta sono sceso? Serpente: Sulla Terra, in Africa! Questo un deserto... Piccolo Principe: Ah!... Ma non c' nessuno sulla terra? Serpente: Qui il deserto. Non c' nessuno nei deserti. La Terra grande. Piccolo Principe: Ah! E' un deserto! Ma dove sono gli uomini? Si un po' soli nel deserto... Serpente: Si soli anche con gli uomini! Riflettiamo 10 Il Piccolo Principe in cerca di amici arrivato sulla Terra: un arrivo non troppo fortunato! Non atterrato in un giardino o in un campo coltivato o in una citt ma nel "deserto". Hai mai visto un deserto? Sabbia, pietre e silenzio! Se poi tira vento, se c' una tempesta di sabbia, ancora pi triste. Il nostro amico arriva e si incontra con un serpente. Non ha paura dell'animale, che per i grandi simbolo di inganno, di tentazione, di morte. Gli fa notare la solitudine, che lo circonda. Ma il serpente risponde con una affermazione, che fa pensare: "Si soli anche tra gli uomini!". Non so se tu hai mai provato questa solitudine: molto dolorosa. Un ragazzo scriveva un giorno che "la solitudine come un sasso di pietra di marmo che mettono sulle tombe!". Si soli, quando attorno a noi nessuno ci vuole bene, ci degna di uno sguardo, di un'attenzione, di un sorriso. Si soli, quando nessuno ci ama! Ci sono tanti ragazzi in queste condizioni, tante ragazze. Forse ne conosci anche tu! Cosa si pu fare per loro? Non pensi che il deserto non possa fiorire? Basta un po' d'acqua, un gesto d'amicizia! E tu apprezzi almeno il fatto che non sei solo? Che hai qualcuno che ti vuole bene, che ti accanto in famiglia, nel gruppo, in oratorio? Ricerca Prova a disegnare un ragazzo nel deserto oppure un ragazzo che solo in mezzo agli altri. Se hai del tempo, ricerca testimonianze di "ragazzi, ragazze sole" e scrivile sul tuo quaderno di viaggio. 11 TAPPA Il Piccolo Principe in contra un fiore Narratore: Avevamo lasciato ieri il nostro piccolo amico in compagnia di un serpente. Vi sareste fermati voi in compagnia di un serpente? Magari di una vipera, di quelle verdi verdi, che si trovano a volta tra le petraie della montagna? Io non ve lo consiglio. Il Piccolo Principe si era invece fermato: anzi aveva trovato buffo quel piccolo anello dal colore della luna, che si era mosso nella sabbia. Piccolo Principe: Sei un buffo animale, sottile come un dito!... Serpente: Ma sono pi potente di un dito di un re ! Piccolo Principe (sorridendo): Non mi sembri molto potente non hai neppure le zampe e non puoi neanche camminare... Serpente: Posso trasportarti pi lontano che un bastimento Narratore: Ma il Piccolo Principe il deserto se lo dovette attraversare da solo: niente serpente-stop, da solo. Non incontro nessuno, neppure un'anima viva. Incontr solo un fiore: era diverso dalla rosa del suo piccolo pianeta. Aveva solo tre petali: un fiore da niente! Educatamente lo salut. Piccolo principe: Buon giorno! Il piccolo fiore: Buon giorno! Piccolo principe: Dove sono gli uomini? Il piccolo fiore: Cerchi gli uomini? Lasciami pensare! (dopo una pausa li ho visti solo una volta, un giorno. Erano quel che si dice "una carovana"). Piccolo principe: Dimmi, allora dove sono? Il piccolo fiore: Secondo me, ne esistono sei o sette. Li ho visti molti anni fa, non ricordo bene. Non si sa mai dover trovarli. Il vento li spinge qua e l. Non hanno radici e questo li imbarazza molto. Piccolo principe (silenzio, poi): Addio. Il piccolo fiore: Addio! Riflessione 11 Il piccolo fiore dice che di uomini ne esistono pochi: sei o sette! Ne esistono molti di pi: sulla Terra ce ne sono almeno sei miliardi. Sono tanti. Se ti metti a contarli, ti stancheresti subito. Ci vogliono delle settimane, dei mesi: tempo sprecato! Forse fai pi in fretta a contare gli uomini-uomini, cio quelli che non si lasciano trasportare dal vento. Ges, che era uno che si intendeva di uomini, aveva detto di Giovanni il Battista che non era come canna sbattuta dal vento. Fatti raccontare l'episodio oppure vai a leggerlo tu stesso nel Vangelo. Gli uomini-uomini sono quelli veri, autentici, contenti di vivere, capaci di voler bene, di stare con gli altri. Sono quelli che puoi prendere ad esempio per imparare tu a crescere bene, a vivere bene! Ce ne sono bisogna saperli scoprire anche tra i compagni della tua et. Qualcuno ha gi fatto delle scelte, che lo stanno indirizzando bene sulla strada della maturit. Apri gli occhi e li troverai! Ricerca Prova a scrivere su un foglio o sul tuo quaderno di viaggio, quali sono le doti dell'uomo-uomo. Parlane eventualmente nel tuo gruppo di amici. Se hai del tempo, racconta con tue parole un'esperienza di uomo vero, che hai incontrato o di cui hai sentito parlare (ad esempio: Domenico Savio oppure Pier Giorgio Frassati ...) 12 TAPPA Il Piccolo principe sale su un monte e scopre l'eco Il narratore: Dopo il deserto, la montagna. La fatica di ricercare e di crescere continua. Il Piccolo principe non si arrende: troppo vivo in lui il desiderio di incontrare amici. Noi siamo nati per stare con gli altri, per vivere sotto le ali di qualcuno. Chi dice di non aver bisogno di amici, un bugiardo. Il piccolo principe: lo non c'ero mai stato in montagna. Le uniche che avevo viste si chiamavano "vulcani": due accesi ed uno spento. Mi arrivavano al ginocchio. Quello spento come sgabello per sedermi! Il narratore: Seduto su un vulcano spento! E se si fosse riacceso all'improvviso, cosa sarebbe successo? Lo lascio immaginare a voi. Di certo sulla terra vulcani cos piccoli non ne esistono. Il piccolo principe: Esistono le montagna e sono alte alte. Ci sono salito su una. Mi sono detto: da una montagna cosi alta, potr vedere di colpo la tutta la terra! Il narratore: Mica male come idea, ma la montagna, per quanto alta, non gli permise di vedere che altre cime, tante guglie di roccia ben affilate. Gentile com'era, le salut come fossero persone amiche: Il piccolo principe: Buon giorno Eco (due o tre ragazzini o ragazzine): Buon giorno... buon giorno... buon giorno... Il narratore: Il piccolo principe non aveva mai conosciuto l'eco: fenomeno naturale per cui la voce quando incontra un ostacolo, una parete rocciosa, ritorna indietro. Il piccolo principe: Chi siete? Eco: Chi siete?... chi siete?... chi siete? Il piccolo principe: Io sono solo! Eco: lo sono solo... io sono solo... io sono solo... Il piccolo principe: Che buffo pianeta la terra: tutto secco, pieno di punte e tutto salato. Gli uomini non hanno fantasia, mancano di immaginazione. Ripetono ci che loro si dice... Da me avevo un fiore e parlava sempre per primo... Riflettiamo 12 L'eco non molto originale: si limita a ripetere quanto gli viene detto. Pappagallescamente, si potrebbe dire. Senza ragionarci sopra, senza spirito critico. Tu sei originale fin dalla nascita: non esistono al mondo due ragazzi o ragazze uguali. Di pi: non esistono in tutto il mondo, due persone uguali. Anche gli stessi gemelli hanno delle differenze tra loro. Purtroppo che a volte non ci teniamo a questa originalit: ripetiamo quello che fanno gli altri, gli amici, i compagni. Quello che ci viene proposto dalla moda, dalla televisione. Facciamo delle cose, solo perch le fanno gli altri. Si ha paura di essere originali, ci sentiamo felici se vestiamo come gli altri, se leggiamo gli stessi giornalini, vediamo gli stessi spettacoli. E quanti capricci e lotte si fanno in casa quando non ci danno quelle cose che ci rendono uguali agli altri. Non ti sembra una cosa "da piccoli" questo modo di fare? Tu devi essere te stesso: devi realizzare nella vita il sogno che Dio ha su di te, da sempre. Comportati in modo che il piccolo principe incontrandoti non abbia a dirti: "Sei buffo!" Ricerca Se ce la fai da solo, bene, se no, fatti aiutare e ricerca quante sono le cose 13 TAPPA Il piccolo principe si accorge che non esiste una sola rosa al mondo Narratore: Sassi, rocce, deserto: il cammino si fa sempre pi faticoso per il nostro amico. All'orizzonte, finalmente appare una strada. Tutte le strade portano agli uomini. Piccolo principe: Forse ci sono! La mia ricerca sta per concludersi! Narratore: La speranza di incontrarli, sosteneva il Piccolo principe, al quale le difficolt invece di rallentare il cammino, sembravano dargli le ali. Gli uomini dovevano essere ormai vicini, perch un magnifico giardino, coltivato da qualche abile giardiniere, era all'orizzonte, sotto gli occhi del Piccolo principe. Piccolo principe: Buon giorno! Le rose: Buon giorno! Piccolo principe: Chi siete? Le rose: Siamo delle rose! Piccolo principe: Delle rose? Ma allora il mio fiore mi ha raccontato delle bugie! Le rose: Che cosa ti cruccia? Il tuo volto si immalinconito! Piccolo principe: Stavo pensando al mio fiore, che innaffiavo ogni giorno, lass nel mio pianeta. Lui mi aveva detto di essere il solo della sua specie in tutto il mondo e invece una rosa come voi, tutta simile a voi... Le rose: Eh, s, deve aver detto delle bugie. Solo in questo giardino siamo in cinquemila e sulla terra molte di pi e di tutti i colori: rose splendide, affascinanti, rose selvatiche, umili, ma sempre rose. Piccolo principe: Forse a non sapeva che di rose ce ne sono tante! Lui non si mai mosso dal suo pianeta! Le rose: Forse non lo sapeva! Piccolo principe: Sarebbe molto contrariato se vedesse questo... Farebbe del gran tossire e fingerebbe di morire per sfuggire al ridicolo. Ed io dovrei far mostra di curarlo, perch, se no, per umiliarmi, si lascerebbe veramente morire... Le rose: Forse non lo sapeva! Piccolo principe: Anch'io non lo sapevo: mi credevo ricco di un fiore unico al mondo e non possiedo che una qualsiasi rosa. Lei e i miei tre vulcani che mi arrivano alle ginocchia, e di cui, uno, forse spento per sempre, non fanno di me un principe molto importante. . . Narratore: E seduto nell'erba, il Piccolo principe silenziosamente si mise a piangere! Ma un incontro importante sta per avvenire: il Piccolo principe ancora non lo sa. A voi lo posso dire: I'incontro con la volpe, che gli aprir gli occhi sul valore e la bellezza dell'amicizia. Ve l'anticipo per preparare il vostro cuore all'ascolto di una delle pagine pi belle, mai scritte da mano d'uomo, sul tema universale,dell'amicizia. A domani! Riflettiamo 13 "Il mio fiore mi ha raccontato bugie... Non l'unico al mondo!". La delusione del Piccolo principe grande: si sente tradito. La vita piena di piccoli e grandi tradimenti. Tradire mancare nei confronti di chi si fidato di noi, di chi ci vuole bene. Altrimenti solo questione di imbroglio. Il Piccolo principe non condanna tuttavia l'amico fiore: forse non sapeva quello che faceva, ignorava che di rose al mondo ce ne sono tante. Ricerca "Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi": i piccoli imbrogli del fiore sono venuti allo scoperto, come ti dicevamo! Hai provato anche tu l'esperienza del fiore o del Piccolo principe? Prova a raccontarla sul tuo quaderno di viaggio o ai tuoi compagni. Cosa fai quando uno ti tradisce? Quando tu tradisci? 14 TAPPA Il Piccolo principe incontra la volpe Narratore: Cari amici, questa mattina vi voglio tutti svegli e attenti: il Piccolo principe sta per incontrare la volpe, un incontro molto importante per lui ma anche per voi. La volpe non gode buona fama tra gli uomini. Insieme al gatto, la volpe simbolo di amicizie infide, menzognere: volpe e gatto sono imbroglioni nati e sputati. Ma non tutti gli uomini la pensano cos: volpe in spagnolo si dice "zorro" e Zorro il cavaliere senza paura, astuto e leale, che difende i poveri. La volpe che incontra il Piccolo principe una "volpe" tutta speciale. State a sentire. La volpe: Buon giorno! Piccolo principe: Buon giorno! Ma dove sei? Non ti vedo! La volpe: Sono qui, sotto al melo... Piccolo principe: Chi sei? Sei molto carina... La volpe: Sono una volpe. 4Vieni a giocare con me. Sono cos triste... La volpe: Non posso giocare con te, non sono addomesticata. Piccolo principe: Cosa vuol dire "addomesticare"? Narratore: Stop. Richiamo la vostra attenzione: la volpe adesso dir cose molto importanti. Vai, riprendi! Piccolo principe: Cosa vuole "addomesticare"? La volpe: Non sei di queste parti tu? Che cosa cerchi? Piccolo principe: Cerco gli uomini. Ma cosa vuol dire "addomesticare"? La volpe: Cerchi gli uomini? Stai attento agli uomini: hanno dei fucili e cacciano! Sono pericolosi. Allevano anche delle galline. E' il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline? Piccolo principe: No! Io cerco degli amici. Ma cosa vuol dire "addomesticare"? La volpe: Addomesticare una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami. Piccolo principe: Creare dei legami? La volpe: Tu finora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, io avr bisogno di te e tu avrai bisogno di me. Tu sarai per me l'unico al mondo, e io sar per te unica al mondo. Riflettiamo 14 E' I'inizio dell'incontro Piccolo principe-volpe, una delle pagine pi citate quando si parla di amicizia, di amore. La gusteremo in tre "tappe". I due si incontrano, si salutano e poi nasce nella volpe il desiderio di legami: ''Ti prego, addomesticami!" Con il Piccolo principe sarebbe diverso che con gli uomini, i quali come interesse hanno la caccia. Questo non piace alle Volpe. Essa invece attratta dal pianeta del Piccolo principe dove la caccia non esiste. E' gi una prima condizione indispensabile per costruire un'amicizia, per creare dei legami. E quando questi nascono; i due amici non sono pi "due" qualsiasi ma si riconoscono,si ricercano, si danno una mano. Sulla terra non abbiamo che una cosa sola da fare: costruire legami, mantenerli vivi, oltre l'interesse, il tempo, lo spazio. In definitiva, la cosa che conta di pi amare. E l'amore ha come primo gradino l'amicizia. Ricerca Interrogati e rispondi con sincerit: hai costruito dei legami di amicizia? Hai addomesticato os ei stato addomesticato da qualcuno? Se non hai amici, sei sfortunato! Come fare ad avere amici, a cerare legami? 15 TAPPA Il Piccolo principe e la volpe: continua il dialogo Narratore: Ci siamo lasciati ieri con la spiegazione fatta dalla volpe del termine "addomesticare". Ora il discorso continua. E' difficile interrompere qualcosa di veramente importante: noi lo abbiamo fatto a malincuore. Avrete poi tempo di rileggere con calma quanto vi presentiamo con la commozione che ci prende ogni volta che parliamo di "amicizia". Piccolo principe: Comincio a capire. C' un fiore... credo che mi abbia addomesticato. La volpe: E' possibile. Capita di tutto su questa Terra Piccolo principe: Oh! non sulla Terra! La volpe: Su un altro pianeta? Piccolo principe: S. La volpe: Senti, ci sono dei cacciatori sul tuo pianeta? Piccolo principe: No! La volpe: Questo mi interessa! E della galline? Piccolo principe: No! La volpe: Non ci sono galline? Non c' niente di perfetto a questo mondo. Piccolo principe: Ma tu cosa fai tutto il giorno? La volpe: La mia via monotona, sempre la stessa: io d la caccia alle galline e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano e tutti gli uomini si assomigliano. E perci io mi annoio. Piccolo principe: Ti capisco... La volpe: Ma se tu mi addomestichi... Piccolo principe: Se ti addomestico... La volpe: ... Ia mia vita sar come illuminata. Conoscer un rumore di passi che sar diverso da tutti gli altri passi. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo mi far uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda, vedi, laggi dei campi di grano? Piccolo principe: Sono immensi e biondi... Il grano, mi hanno detto, serve per fare il pane! La volpe: lo non mangio pane e i campi di grano a me dicono niente: sono inutili! Non mi ricordano niente, quando li vedo! Piccolo principe: E questo triste! La volpe: Ma tu hai i capelli color dell'oro, allora sar meraviglioso quando mi avrai addomesticato: il grano che dorato mi far pensare a te (pausa di silenzio) Per favore, addomesticami! Piccolo principe: Volentieri, ma non ho molto tempo. Ho da scoprire gli amici e da conoscere molte cose. La volpe: Non si conoscono che le cose che si addomesticano. Gli uomini non hanno pi tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose gi fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno pi amici. Se tu vuoi un amico, addomesticami! Piccolo principe: Che bisogna fare per addomesticarti? La volpe: Ci vuole pazienza. In principio ti siedi un po' lontano da me, cos, nell'erba. Io ti guarder con la coda dell'occhio e tu starai in silenzio. Le parole spesso sono fonte di malintesi. Ma ogni giorno che passa, tu potrai sederti un po' pi vicino, finch non mi avrai addomesticato del tutto... Piccolo principe: Finch non si saranno creati dei legami... Narratore: Stop! Per oggi, basta! La volpe ci ha detto cose troppo belle, da non dimenticare! Da pensarci su pi di una volta! Lo faremo insieme! Il secondo tempo, a domani! Riflettiamo 15 Il Piccolo principe scopre che il suo flore, nonostante tutto, l'amico, con il quale aveva costruito dei legami, che aveva addomesticato e dal quale era stato addomesticato. La volpe confessa che la sua vita monotona: la sua occupazione principale dare caccia alle galline, evitando accuratamente di incontrare chi invece d la caccia a lei. E' la noia, che l'amicizia soltanto pu vincere: I'amicizia sole, che illumina, musica. Non facile costruire legami di amicizia: ci vuole del tempo, delle attese. Oggi tutti hanno fretta: qualcuno poi si illude di comprare le amicizie come al supermarket si comprano dei giocattoli, "ma non esistono mercanti di amici. Chi non fa la fatica di imparare ad amare, chi vive solo di egoismo, avr mai amici. Ti lascio un ricordo, che non vorrei disturbasse tuttavia "il ricordo", la dolce memoria della conversazione tra il Piccolo principe e la volpe: "Se uno salisse al cielo e di L contemplasse le bellezze dell'universo, non sarebbe contento, mentre avrebbe una grande gioia se avesse anche solo una persona con la quale parlare"! Ricerca Qual' il "miracolo" dell'amicizia? Cosa avviene quando due amici si vogliono bene? Conosco dei giovani, che non avendo amici,se li sono inventati, attraverso i diari, che scrivevano ogni giorno. "Amici di carta", direbbe Anna Franck! Tu che ne pensi? 16 TAPPA Il piccolo principe incontra la volpe per la seconda volta Narratore: Riassunto degli incontri. Il Piccolo principe incontra la Volpe. Si salutano gentilmente. La Volpe vuol essere addomesticata. Spiega il termine "addomesticare". Vuol dire: creare legami. I legami non nascono di colpo. Nascono poco a poco. La volpe dice che gli uomini non hann pi tempo per fare questo: comprano dai mercanti cose gi fatte, ma non esistono mercanti di amici. Le amicizie vanno costruite anche con la pazienza e la fatica. Bene! Ora possiamo continuare! Entrino il Piccolo Principe e la Volpe. Piccolo principe: Buon giorno! La volpe: Sei in ritardo! Piccolo principe: Non c'era un orario fissato, quindi non posso essere in ritardo! La volpe: Convien fissare l'orario. Se io so che tu vieni, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io incomincio ad essere felice. Con il passare dei minuti, la mia felicit aumenter e quando saranno le quattro, incomincer ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprir il prezzo della felicit. Ma se tu vieni non si sa quando, io non sapr mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti! Narratore: Il rito una cerimonia: ad esempio, un tempo, quando c'era la caccia alla volpe, i giovani cacciatori danzavano al gioved con le ragazze del villaggio. La volpe: ... io me ne accorgevo e fuggivo in vigna, oggi non pi cos ed io non sono pi tranquilla! Narratore: Cos il Piccolo principe addomestic la volpe. E quando venne l'ora della partenza - il Piccolo principe doveva continuare la sua ricerca degli uomini - la piccola volpe ne soffr molto e rivel al suo piccolo amico il segreto che teneva per s da molto tempo. Piccolo principe: Addio. Devo andarmene. La volpe: Addio. Ti pianger. Piccolo principe: La colpa tua. Io non ti volevo fare del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi. La volpe: E' vero! Piccolo principe: Allora cosa hai guadagnato? La volpe: Ho guadagnato il colore del grano! Va' a rivedere le rose e capirai che la tua unica al mondo. Quando ritornerai, ti regaler il mio segreto. Narratore: Il Piccolo principe stava capendo sempre pi cosa vuol dire "amicizia". E lo capirono anche le rose, e che gli avevano messo nel cuore dei dubbi sul suo amico fiore. Piccolo principe: Voi rose, non siete per niente simili alla mia rosa. Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete belle, ma siete vuote. La mia rosa invece, no: lei che ho annaffiato, lei che ho messa sotto campana di vetro per ripararla, lei ho ascoltato lamentarsi o vantarsi . Narratore: Ormai la lezione l'aveva imparata bene a memoria. Ma la volpe aveva ancora qualcosa da insegnargli. La volpe: Addio, piccolo amico, ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che con il cuore. L'essenziale invisibile agli occhi. Piccolo principe: L'essenziale invisibile agli occhi! La volpe: E' il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cos importante. Piccolo principe: E' il tempo perduto per la mia rosa... La volpe: Gli uomini hanno dimenticato questa verit. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa. Piccolo principe: Io sono responsabile della mia rosa... Non lo dimenticher. Addio! La volpe: Addio. L'essenziale invisibile agli occhi. Ricordalo! Piccolo principe: Lo ricorder. Riflettiamo 16 Non si conosce bene, se non le cose che sono addomesticate. Tu conosci una persona, solo se le vuoi bene, se non la consideri inferiore a te, se vedi in lei il positivo, se... Forse qui varrebbe la pena leggere "I'inno all'amore", che S.Paolo ha scritto, dove in poche righe viene presentata la qualit che deve avere l'amicizia, che uno degli aspetti fondamentali dell'amore. E' un inno che puoi musicare con la tua vita, cantarlo ogni giorno per essere un ragazzo "alleuiatico", una ragazza "alleuiatica", che fa venir la voglia di cantare l'alleluia, quando la incontri, la conosci. Non si vede che con il cuore, l'essenziale invisibile agli occhi! Non dimenticare mai questi insegnamenti Ricerca. Il Signore nel Vangelo ci presenta le caratteristiche dell'amicizia: Lui stesso amico. Prova a ricercare come: di episodi ce ne sono tanti, dai quali puoi imparare quello che devi vivere per essere amico d.o.c. 17 TAPPA Finalmente... gli uomini! Narratore: Cari amici, non so quali sentimenti abbia lasciato nel vostro cuore, I'incontro con la volpe. Io ne provo ancora la dolcezza, la tenerezza, che provo sempre quando mi trovo di fronte a due amici che si vogliono bene sul serio o di fronte a due fidanzati, che si sono scelti e che hanno giurato di amarsi per l'eternit, cos come vuole il Signore. Piccolo principe: Dove sar la mia piccola volpe? E il mio fiore come star senza di me? Via, non tempo di nostalgie: mia cara volpe, mio caro fiore, ora devo incontrare gli uomini. E' per questo che sono partito dal mio pianeta... Eccone uno. Buon giorno. Il controllore dei treni: Buon giorno. Piccolo principe: Che cosa fai qui? Il controllore dei treni: Smisto i viaggiatori a mazzi di mille. Spedisco i treni che li trasportano, a volte a destra, a volte a sinistra. Piccolo principe: Hanno tutti fretta. Che cosa cercano? Il controllore dei treni: Non so. Lo stesso macchinista, che guida il treno, non lo sa. Piccolo principe: Ma, tornano gi indietro? Il controllore dei treni: Non lo stesso treno. E' un altro. Quello che vedi uno scambio ferroviario. Piccolo principe: Perch viaggiano avanti e indietro? Non sono contenti dove stanno? Il controllore dei treni: Non si mai contenti dove si sta. Piccolo principe: E quel treno veloce veloce dove va? Insegue gli altri? Il controllore dei treni: Quello un supertreno, un rapido e non insegue nessuno. Piccolo principe: Cosa fa sul treno tanta gente? Il controllore dei treni: Niente: dormono l dentro, o sbadigliano tutt'al pi. Solamente i bambini schiacciano il naso contro i vetri. Quelli s, che sono fortunati. Piccolo principe: Che bello essere bambini. Io vorrei esserlo per tutta la vita! Riflettiamo 17 Finalmente il Piccolo principe incontra gli uomini. Di uomini ce ne sono a migliaia, a centinaia di migliaia, a milioni: si dice che siano pi di sei miliardi. Il Piccolo principe ne incontra alcuni di questi, simbolo di altri. Il primo un controllore di treni, meglio sarebbe dire un "capo-stazione", che smista i treni pieni di viaggiatori: uomini che vanno di qua e di l, senza dare senso al loro viaggio, senza un perch, senza una domanda di senso della propria vita. Sono annoiati, stanchi, mai contenti dove stanno, hanno perso il candore, la voglia di conoscere dei bambini, gli unici che stanno al finestrino... E' brutto vivere con degli indifferenti, degli annoiati, con chi non sa perch vivere. In genere queste persone, giovani o adulti che siano, sono quelle che hanno mai amato nessuno nella vita, perch basta amare anche solo una persona, per dare senso a tutto quello che facciamo, alle ore, ai giorni, ai mesi, agli anni... Ricerca Nella vita tanti sono tristi e sono sempre in ricerca di qualcosa che dia gioia: non sono mai contenti di quello che hanno, sono insaziabili. In qualche attimo di riflessione, prova a scrivere sul tuo quaderno di viaggio, se sei contento o no, che cosa vorresti, che cosa hai. Saresti pi contento, se invece di guardare a quello che ti manca, tu guardi a quello che hai. 18 TAPPA L'incontro con il mercante di pillole calma-sete Narratore: Il mondo degli abitanti della terra imprevedibile: le sorprese non mancano per chi va in cerca di uomini. Il Piccolo principe ne ha avute tante e noi con lui. Ma non ancora finita: esistono anche i mercanti di pillole perfezionate per calmare la sete. Piccolo principe: Buon giorno! Mercante: Buon giorno! Piccolo principe: Cos'hai in quella cassetta? Mercante: Pillole! Piccolo principe: Cosa ne fai? Mercante: Che domanda? Le vendo! Piccolo principe: Vendi pillole? A cosa servono? Mercante: A calmare la sete! Ne prendi una e per una settimana non senti pi il bisogno di bere: ti fa passare la sete! Piccolo principe: Ma perch vendi questa roba? Mercante: Per risparmiare tempo. Gli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano cinquantatre minuti alla settimana. Piccolo principe: E cosa ne fai di questi cinquantatre minuti? Mercante: Se ne fa quel che si vuole... Piccolo principe: lo, se avessi cinquantatre minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana d'acqua fresca. Narratore: Farei cos anch'io: pi naturale, no! E tu? Riflettiamo 18 Venditore di pastigliette contro la sete! Il Piccolo Principe ne incontra uno: noi oggi ne incontriamo a migliaia: ci sorridono invitanti nei negozi, sugli schermi televisivi, dalle pagine dei giornali. Hanno promesse e "felicit facili", a portata di mano... di portafoglio! Altri "commessi viaggiatori" girano in mezzo a noi: non vendono, offrono dei consigli, delle ricette per crescere, per vivere liberi dalle gabbie del consumismo, del ti "do se tu mi dai". Li chiamano educatori: dicono che la felicit nasce dalle piccole scelte, dalle fatiche di ogni giorno, quelle "utili", che aiutano a crescere bene, a capire la vita. Di fronte alla morte, quello che conta, non quello che hai, ma l'amore che hai saputo dare e ricevere, tutto il resto sono cose inutili. Meglio camminare verso la fonte e gioire dell'acqua fresca, che avere una pastiglia, che ti vieta le gioie semplici, naturali. Ricerca Saresti capace di fare, sul tuo quaderno o su un foglio con i tuoi compagni, un elenco delle "felicit facili", che spesso pretendi dai tuoi genitori con insistenza, perch ti sembra che tu non possa essere felice senza di esse e di quelle, che riempiono veramente il cuore, senza le quali tu saresti scontento, infelice. "Mamma, io non voglio i tuoi regali, io voglio te!", ha detto un giorno un ragazzo a sua madre, che lo riempiva di doni. Cosa intendeva dire quel ragazzo? 19 TAPPA Riprende il dialogo tra l'aviatore e il Piccolo principe Narratore: Sono gi passati otto giorni dall'incontro dell'aviatore con il Piccolo principe: la scorta d'acqua ormai si esaurita. L'aviatore: I tuoi ricordi sono molto graziosi, ma io non ho ancora riparato il mio aeroplano e non ho pi niente da bere e sarei felice anch'io se potessi camminare adagio adagio verso una fontana... Non ti rendi conto del pericolo che stiamo correndo? Piccolo principe: Quale ? L'aviatore: Di morire di sete! Piccolo principe: Sono felice di aver avuto un amico, anche se si muore... L'aviatore: Caro mio ometto, prova a rispondere a tono! Piccolo principe: Anch'io ho sete... hai ragione, cerchiamo un pozzo! L'aviatore: E' da matti cercare un pozzo nell'immensit del deserto! Narratore: I due camminarono per ore e ore nel deserto, per ore e ore in silenzio, ma quando le stelle cominciarono ad accendersi, I'aviatore si rivolse al Piccolo principe: L'aviatore: Hai sete anche tu? Piccolo principe: Un po' d'acqua pu far bene anche al cuore. L'aviatore: Non capisco... Piccolo principe: Le stelle sono belle per un fiore che non si vede... L'aviatore: Gi! Piccolo principe :E' bello il deserto: ci che lo abbellisce che nasconde un pozzo d'acqua in qualche luogo. L'aviatore (al pubblico): Il Piccolo principe si era addormentato. Portandolo tra le braccia, mi sembrava di portare un fragile tesoro. Quello che mi commuove di pi in lui la sua fedelt al fiore, l'immagine di una rosa che risplende in lui come la fiamma di una lampada, anche quando dorme. Narratore: Cos camminando scoprirono il pozzo al levar del sole. I pozzi sahariani sono dei semplici buchi scavati nella sabbia. Questo invece assomigliava a un pozzo di villaggio. Ma non c'era alcun villaggio intorno e mi sembrava di sognare. L'aviatore: E' strano: tutto pronto: la carrucola, il secchio e la corda. Piccolo principe: Ho sete di quest'acqua: dammi da bere. L'aviatore: Bevette con gli occhi chiusi. L'acqua era dolce come una festa: era ben pi di un alimento. Faceva bene al cuore, come un dono di Natale. Quando ero piccolo, le luci dell'albero di Natale, la musica della Messa di mezzanotte, la dolcezza dei sorrisi, facevano risplendere i doni di Natale che ricevevo. Piccolo principe: Da te gli uomini coltivano cinquemila rose nello stesso giardino...e non trovano quello che cercano...e tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po' d'acqua. L'aviatore: Certo. .. Piccolo principe: Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare con il cuore. L'aviatore: Eccoti, ti ho preparato la museruola che mi avevi chiesto per la tua pecora. Piccolo principe: Grazie! La porter con me! Sai, la mia caduta sulla Terra... sar domani il mio anniversario... Narratore: Qualcosa di nuovo sta per accadere. Il Piccolo principe si fatto troppo misterioso. Che non abbia qualche progetto nascosto? A domani, la risposta. Riflettiamo 19 Bisogna cercare con il cuore: il cuore che ti fa trovare qualcosa di grande in una rosa, in quella rosa, in quel po' d'acqua, in quell'acqua! E' con il cuore che giunge a scoprire l'invisibile, che Dio; con il cuore che in ogni persona scopri l'aspetto positivo. Non la "trave" ma la "pagliuzza d'oro", che Dio ha posto in tutti. Il Piccolo principe si accinge a tornare al suo pianete: toma felice perch ha un amico, non pi solo. Anche la morte non gli fa paura, perch la gioia di aver conosciuto l'amico, ha dato tono a tutta la sua vita. Ricerca Cerca tutto "le vie" che il cuore ti indica per essere felice, per crescere nell'amore e scrivile nel tuo quaderno di viaggio. 20 TAPPA Il Piccolo principe se ne va misteriosamente come era venuto Narratore: Siamo all'ultima puntata del nostro racconto. Abbiamo viaggiato insieme al Piccolo principe per il mondo della fantasia e del cuore. Siamo stati in sua compagnia un anno intero, naturalmente contando i giorni come li conta lui nel suo pianeta. Aviatore: Ieri sera era sparito improvvisamente, lasciandomi con strani pensieri in testa. Non riuscivo a intuire quali progetti avesse. Questa mattina, L'ho visto su un muro in rovina, vicino al pozzo. Stava parlando con un serpente, uno di quei gialli che ti uccidono in trenta secondi. Piccolo principe: Hai dei buon veleno? Sei sicuro di non farmi soffrire troppo? L 'aviatore: Impugnai la mia rivoltella. Stavo per sparare ma il serpente pi veloce di me era sparito nella sabbia. Arrivai al muro in tempo per ricevere tra le braccia il mio ometto, pallido come la neve (pausa). Che cos' questa storia ? Adesso parli con i serpenti? Non lo sai che sono pericolosi? Piccolo principe: Sono contento che tu abbia trovato quello che mancava al tuo motore. Adesso puoi ritornare a casa tua. L'aviatore: Come lo sai? (al pubblico) lo non gliene avevo parlato. Sentivo il suo cuore battere come quello di un uccellino che muore, quando l'hanno colpito con un fucile. Come lo sai? Non mi rispose. Non rispondeva mai alle domande. Piccolo principe: Anch'io oggi tomo a casa! Ho la tua pecora, la cassetta che gli hai disegnato come casa ed anche la museruola... Un anno fa venivo via dal mio pianeta. Questa notte, la mia stella sar proprio sopra il luogo dove sono caduto l'anno scorso... L'aviatore: Ometto, volevo sapere che discorsi stavi facendo con il serpente... Stai sognando brutte storie! Piccolo principe: Quello che importante non si vede! E' come per il fiore. Se tu vuoi bene ad un fiore, che abita su una stella, la notte ti sembrer dolce guardare il cielo. Tutte le stesse sono fiorite: Tu ricordati di guardare il cielo, la notte. Non vedrai la mia stella, perch troppo piccola. Essa sar una delle tante stelle. Le guarderai tutte con gioia, perch io sar lass. L'aviatore: Certo. .. Piccolo principe: Tutte le stelle ti saranno amiche. E poi, ti voglio fare un regalo... (sorride) L'aviatore: Ometto mio, mi piace sentire il tuo riso... Piccolo principe: Questo il mio regalo. Gli uomini hanno delle stelle: ma sono diverse. Per chi viaggia, le stelle sono delle guide. Per altri sono piccole luci. Per l'uomo d'affari sono oro. Ma tutte queste stelle non parlano: stanno zitte. Tu, tu invece avrai delle stelle, come nessuno ha.... L'aviatore: Che cosa vuoi dire ? Piccolo principe: Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiter in una di esse, visto che io rider in una di esse, allora sar per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere! E tu riderai con me. I tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere con esse guardando il cielo. Ti crederanno pazzo L'aviatore (al pubblico): E rise ancora. Poi ridivenne serio. Piccolo principe: Questa notte... sai, non venire... Sembrer che io mi senta male... sembrer un po' che io muoia. E' cos. Non venire a vedere, non vale la pena... L'aviatore: Non ti lascer... Piccolo principe: Ti dico questo anche per il serpente... Non bisogna che ti morda. I serpenti sono cattivi. Ti pu mordere per il piacere di... L'aviatore: Non ti lascer! Piccolo principe: E' vero che non hanno pi veleno per il secondo morso. L'aviatore: Quella notte non lo vidi mettersi in cammino. Si era dileguato senza far rumore. Quando riuscii a raggiungerlo, mi prese per mano e mi rimprover dolcemente. Non voleva che lo vedessi partire, sparire... Piccolo principe: Sembrer morto e non sar vero... Il mio pianeta troppo lontano. IL mio corpo non posso portarlo con me. Sar come una vecchia scorza abbandonata... L'aviatore: Io stavo zitto. Lui piangeva. Piccolo principe: E' l. Lasciami fare un passo da solo... Sai... il mio fiore... ne sono responsabile! Ed talmente debole e talmente ingenuo. Ha quattro spine da niente per proteggersi dal mondo... Ecco... tutto qui... L'aviatore: Non ci fu che un guizzo giallo del serpente vicino alla sua caviglia. Rimase immobile per un istante. Non grid. Cadde dolcemente come cade un albero. Non fece neppure rumore sulla sabbia. Sono passati sei anni. Il Piccolo principe tornato al suo pianeta. Il suo corpo io non l'ho pi ritrovato. Che cosa sar successo sul suo pianeta? La pecora avr mangiato il fiore? Mi ero dimenticato di aggiungere alla museruola la correggia di cuoio: non poteva quindi essere usata! Spero che il fiore sia salvo: lui solito metterlo tutte le notti sotto la campana di vetro e poi sorveglia bene la pecora... E se si distrae ? Narratore: Cari amici, se guardando il cielo, vi domandate se la pecora ha mangiato o no il fiore, tutto cambier. Ma non ditelo ai grandi: i grandi non capiranno mai che questo abbia tanta importanza. (pausa) E cos la storia del Piccolo principe termina: una storia semplice, umile, fatta di poesia e di piccole cose. L'aviatore: Se un giorno farete un viaggio in Africa, nel deserto, se un bambino vi viene incontro, se ride, se ha i capelli d'oro, se non risponde quando lo si interroga, voi indovinerete certo chi . Allora, siate gentili! Non lasciatemi cos triste: scrivetemi subito che ritornato. Riflettiamo 20 Si conclude cos la storia del Piccolo principe e si conclude il nostro Campo Estivo: stato un periodo in cui abbiamo tentato di camminare insieme in amicizia, rivivendo la storia del piccolo ometto che partito da un lontano asteroide, in cerca di uomini, di amici. E' sempre triste salutarci, dopo un'esperienza cos bella di comunione: che questa storia rimanga per tutti noi che l'abbiamo vissuta, una dolce memoria per il futuro. Il Piccolo principe nel congedarsi dall'aviatore fa di tutto per alleviare la tristezza della partenza: la sofferenza di un addio. E' un lasciarsi che non definitivo: le stelle in cielo che sorridono a mille, sono un continuo richiamo all'ometto, che vive su un pianeta piccolo piccolo, dove c' posto solo per un fiore, una pecora, tre vulcani di cui uno spento e dei baobab, che continuamente crescono, ma non riescono a far scoppiare il pianeta, perch c' chi ha cura di non farli crescere! Ricerca In gruppo provate a ricordare i momenti belli della storia del Piccolo principe, comunicandovi a vicenda emozioni, sentimenti, ricordi.