1) Presentazione del cammino dei figli 2) I comandamenti: la legge del cristiano. Ci sembra una imposizione: magari si osservano, ma non se ne comprende il valore pieno. 3) La legge del cristiano si pu racchiudere in due parole: libert e amore. 4) libert. Abbiamo della libert un concetto strano: fare quello che voglio. Esempio: io non sono libero di ammazzare il mio prossimo. C' quindi una legge, quella che scritta nel nostro essere uomini, come quella di non ammazzare, che non mi rende meno libero. Anzi, se tutti la osservassimo, la nostra societ davvero sarebbe pi tranquilla, e tutti noi potremmo vivere pi sereni e vivere davvero da uomini. Libert non allora fare quello che voglio, ma essere libero di fare il bene. La vocazione pi alta dell'uomo proprio quella di agire liberamente per il bene, come Dio. E l'uomo stato voluto da Dio libero, proprio perch potesse liberamente fare il bene. Libero di dire s al suo amore, ma anche di dire di no, libero di rifiutare. Ma la libert quando ci allontaniamo dal Signore ci sembra vera libert, invece un allontanarci dalla libert per asservirci agli altri di, primo fra tutti il nostro egoismo. Ges venuto a liberarci, a restituirci quella libert. Questa libert ci stata data nel battesimo: la vita cristiana una vita di uomini liberati dalla schiavit del peccato e della morte. Battesimo: vittoria dai nostri peccati (sacramento della confessione frutto proprio di questa liberazione). Ogni comandamento deve nascere dalla consapevolezza che Dio ci ha liberati (sia nella vecchia alleanza: "io sono il Signore tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto", sia nella nuova). Ogni comandamento non pu che essere una risposta libera, proprio perch ci stata restituita la libert, proprio perch chi morto con Cristo nel battesimo, morto al peccato. [Rm 6.3] Noi che gi siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere nel peccato? [6.3] O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Ges, siamo stati battezzati nella sua morte? [6.4] Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perch come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, cos anche noi possiamo camminare in una vita nuova. [6.11] Cos anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Ges. [6.12] Non regni pi dunque il peccato nel vostro corpo mortale, s da sottomettervi ai suoi desideri; [6.13] non offrite le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma offrite voi stessi a Dio come vivi tornati dai morti e le vostre membra come strumenti di giustizia per Dio. I santi: persone che hanno offerto se stessi come strumenti di giustizia per Dio, hanno unito l'osservanza della legge di Dio alla pi grande libert interiore. San Francesco segu in modo stretto la legge di Dio, eppure lo fece con una libert interiore che lo faceva essere veramente contento e sereno. Proprio perch si era liberato dalla schiavit della ricchezza fine a se stessa, ma obbedendo alla legge di Dio fu libero di realizzare pienamenre il suo essere uomo. 5) Amore [Rm 13.8] Non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole; perch chi ama il suo simile ha adempiuto la legge. [13.9] Infatti il precetto: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso. [13.10] L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge l'amore. [Gal 5.13] Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libert. Purch questa libert non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carit siate a servizio gli uni degli altri. [5.14] Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso. La libert, dicevamo, libert di amare. Non un pretesto per vivere secondo la carne, ma un dono per mettersi al servizio di Dio e dei fratelli. Abbiamo detto che la legge, in quanto legge di libert, una risposta alla liberazione da parte di Dio; ora diciamo che la legge, in quanto ci comanda di amare, una risposta all'amore di Dio per noi. Amare Dio: la sintesi dei primi tre comandamenti: non avrai altro Dio all'infuori di me, il pi importante. Tra gli di che noi ci facciamo, il Signore l'unico Dio che ci ama, che non vuole la nostra morte, ma la nostra crescita. Amare i fratelli. Non possibile amare Dio se non amiamo i fratelli: [1 Gv 4.19] Noi amiamo, perch egli ci ha amati per primo. [4.20] Se uno dicesse: Io amo Dio, e odiasse il suo fratello, un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non pu amare Dio che non vede. [4.21] Questo il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello; i sette altri comandamenti sono lo sbocco naturale della nostra libert e del nostro amore verso Dio. Mettendoli in pratica noi viviamo da uomini redenti, da imitatori dell'uomo perfetto, Cristo, che ha vissuto tutta la propria vita nel dono totale di amore: se "pieno compimento della legge l'amore", Ges ci ricorda "amatevi come io vi ho amati". In sintesi: il cristiano sa che la sua realizzazione non solo come cristiano ma anche come uomo passa attraverso l'imitazione di Dio: "siate perfetti come perfetto il Padre vostro". E le due caratteristiche di Dio sono la libert (Dio l'essere supremamente libero), e l'amore (Dio ha usato di questa sua libert per amarci in Cristo). Mettendo in pratica la legge, noi ci avviciniamo un po' di pi a Dio, realizzando noi stessi pienamente come uomini: [Gc 1.25] Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libert, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi trover la sua felicit nel praticarla.