Incontro del 26 Gennaio 1993: "Analisi di casi portati dai partecipanti". __________________________________________________________________ Siamo all'ultimo appuntamento durante il quale discuterete di situazioni da voi rilevate. Se i nostri appuntamenti avessero costituito tante lezioni di un corso dopo il quale si rendesse necessario sostenere un'esame dovrei, a questo punto, riprendere i temi svolti segnalandovi quelli pi importanti, quelli, ossia, di sicuro interesse per le eventuali domande di verifica. Per analogia ritengo opportuno segnalarvi alcuni documenti che non dovrebbero mancare nella vostra biblioteca: 1) L'Enciclica "Centesimus Annus" (che il Card. Ruini ha indicato come un testo prezioso per la catechesi agli adulti) 2) L'altra enciclica sociale "Sollicitudo rei socialis". 3) il documento "La formazione all'impegno sociale e politico" (Nota pastorale della Comm. Problemi sociali e lavoro CEI). 4) L'ultimo in ordine di data: "Evangelizzare il sociale" della CEI. In conclusione allora mi sentireri di proporvi solo alcuni punti: 1) Il riferimento alla DSC (Dottrina sociale della Chiesa). Vi siete gi fatti un'idea di che cos' e di quello che contiene. Nella DSC ci sono pochi ma fondamentali principi. Il resto, la concretizzazione, la costante attualizzazione compito della esperienza della Chiesa stessa, quindi anche nostro. Ogni nostra iniziativa compiuta nella consapevolezza di agire come battezzati e nella coerenza di appartenenti alla comunit cristiana una pagina da aggiungere a tutte le altre, una pagina viva. Nulla va perduto in questo senso. Tutti i documenti che vengono pubblicati vanno letti non come decreto proveniente dall'alto, ma come servizio, come offerta di aiuto e manifestazione di affetto e solidariet con chi spende se stesso nell'attivit sociale. 2) La purificazione e il rinnovamento delle motivazioni. Sia per chi, ad ogni livello, interpreter un ruolo nel sociale, o per chi da semplice cittadino si trover davanti a situazioni che chiedono un intervento (anche semplicemente il segnalare un fatto che altrimenti e purtroppo a causa di indifferenza rimarrebbe dimenticato) si pone urgentemente la necessit e il dovere (direi) di rinnovare costantemente le motivazioni dell'agire. In particolare per chi avr a che fare pi direttamente con problemi politici, a causa del clima culturale che stiamo vivendo, sar sempre pi necessario rispondere frequentemente a queste domande: "perch lo faccio o lo devo fare", "a quale bene autentico sto e devo mirare". Queste motivazioni (se autentiche) sono motivazioni ideali. Ma alla nobilt virtuale dei valori corrisponde sempre la drammatica mediocrit e talvolta malvagit del vissuto. Per questo motivo: o si forti nella coscienza o si viene travolti, se non cedere continuamente a compromessi nel senso deleterio del termine: ossia un cedere troppo facilmente alla conclusione "Tanto non si pu fare diversamente". Pi elevati e puri sono gli ideali, maggiore sono i conflitti che si devono sostenere. Per questo motivo solo una vita spirituale robusta, cio curata e difesa dalle mille tentazioni di distrazione e dalle occasioni troppo frequenti nel dare per scontato certi propri presupposti morali, pu alimentare un impegno serio e degno di essere chiamato con questo nome. Per vita spirituale non intendo il riprodurre nella nostra, la struttura della giornata dei certosini. Intendo semplicemente il frutto di un lavoro interiore che oltre alla conoscenza di se tende alla conoscenza di Cristo. In coscienza ognuno stabilir per se le modalit, magari facendosi aiutare, per trovare nella giornata spazi dove poter eseguire questo lavoro personale ed interiore. Un lavoro personale ed interiore che dovrebbe partire sempre da recuperare una consapevolezza: l'impegno sociale uno dei modi, e non il meno oneroso in termini umani, di realizzare il proprio battesimo e cio di rispondere ad una chiamata: prima di ogni iniziativa o azione, mentalmente si dovrebbe sempre recuperare questo fatto: "sto rispondendeo alla mia vocazione, attraverso questo sto vivendo la chiamata che Dio mi ha rivolto, sono un chiamato da Dio a realizzare per lui e con lui ci che la liturgia e il Vangelo chiama "Il Regno di Dio". La lettura del documento "Evangelizzare il sociale" aiuter certamente a comprendere la portata del battesimo che abbiamo ricevuto per quanto riguarda l'impegno socio-politico.